Covid, nuova variante delta plus. L'Iss: "Pochi casi ma in tutte le regioni"

Anche l'Istituto superiore di sanità parla della mutazione, che al momento non preoccupa in Italia

Cittadini in attesa di vaccinazione

Cittadini in attesa di vaccinazione

Roma, 23 ottobre 2021 - E' stata chiamata variante delta plus. E' una variazione della variante delta ed è già presente un po' in tutta Europa. Anche in Italia, come spiega l'Istituto Superiore di Sanità con il presidente Silvio Brusaferro. 

La cosiddetta variante Delta plus "risulta presente in Italia in un numero piuttosto limitato di casi, un po' in tutte le regioni. Al 19 ottobre erano stati fatti 86 sequenziamenti".

L'analisi è stata fatta da Brusaferro durante la conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio regionale della Cabina di regia.

Siamo «ancora in pandemia, anche se fortunatamente la circolazione del virus in Italia è più limitata che in altri Paesi e in Italia siamo in una fase molto positiva. Ma questo è stato possibile - è il monito del presidente Iss - appunto perchè abbiamo adottato comportamenti di prudenza».

La Delta plus "è una variante" del Covid-19 "che per il momento non è ancora preoccupante ma è sotto osservazione perché sembra che abbia un'ulteriore capacità di contagio rispetto alla variante Delta che è già disastrosa", ha detto invece Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute ai microfoni di 'L'aria che tira' su La7.

La delta plus può influire sul pur poco sensibile rialzo dell'Rt italiano e dell'incidenza dei casi settimanali ogni centomila abitanti? "Può darsi che anche la Delta plus contribuisca - afferma il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell'Università Statale di Milano  - nel calderone c'è tutto: le aperture prima, la vaccinazione che è partita bene ma poi non è andata avanti e soprattutto questa grande libertà che a mio avviso - conclude - è quella che incide maggiormente perché si accumula una grossa quantità di contatti e ancora oggi, ricordiamolo, ogni contatto è a rischio".

Come sempre accade con le varianti del Sars-Cov-2, anche rispetto alla nuova variante Delta Plus «dobbiamo guardare due cose», dice Sergio Abrignani, ordinario di Immunologia all'Università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico. In primis «la trasmissibilità, ovvero qualsiasi variante che sia più trasmissibile della Delta tenderà a prendere il sopravvento, ma questa AY.4.2 non lo è». La seconda cosa da valutare, è «se a parità di trasmissibilità la Delta Plus sfugga di più al sistema immunitario e quindi anche ai vaccini. Ma non ci sembra sia questo il caso». Abrignani è intervenuto alla trasmissione Agorà Extra, su Rai Tre.