Covid, variante Centaurus: "Per capirne la sorte occorre attendere metà settembre"

Il virologo Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa: "Anche altre viarianti sono state poi ricacciate indietro"

Professor Mauro Pistello, direttore dell’Unità operativa Virologia dell’Aoup

Professor Mauro Pistello, direttore dell’Unità operativa Virologia dell’Aoup

Pisa, 29 agosto 2022 - Cosa ci dobbiamo aspettare da Centaurus, la nuova variante Covid? Secondo Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell'Istituto superiore di sanità, verso metà settembre si saprà "se ce la potrà fare o verrà ricacciata indietro, come è successo ad altre varianti che sulla carta avevano premesse altrettanto buone".

Uno studio in vitro dell'università dell'Insubria mostra che Centaurus ha una maggiore capacità di legarsi alle cellule dell'organismo e interagire con il recettore Ace2. "Questa non è una novità, è lo stesso trend che si era visto per tutte le varianti precedenti - spiega Pistello, sottolineando che "lo avevamo visto in Alfa, poi per Delta e così via. E' un elemento che suffraga che Centaurus ha il potenziale per soppiantare le altre. Ma se questo basta va visto sul campo".

"E' chiaro che questo vantaggio di Centaurus che emerge dagli studi in provetta va validato - aggiunge il virologo - nella vita reale". "Ricordiamo che c'erano anche altre varianti che avevano anche loro un quid in più e dovevano sulla carta fare grandi 'guai', dalla Beta alla Delta plus. In altri territori queste varianti sono diventate dominanti, ma da noi hanno fatto solo qualche caso sporadico", puntualizza Pistello.

"Un ottimo banco di prova, il migliore che si possa avere - fa presente - è la survey che ogni inizio mese l'Istituto superiore di sanità commissiona a 50 centri di riferimento italiani". In quell'occasione "dovremmo fare una sorta di sorveglianza nazionale sulle nuove infezioni". L'appuntamento con la survey potrebbe essere intorno al 5 settembre, se il calendario rimane lo stesso dei mesi precedenti, "il che vuol dire che dieci giorni dopo avremmo una fotografia nazionale delle varianti che ci sono e potremo capire dove si colloca BA.2.75".

"In questi giorni sembra vedersi un leggero aumento dei casi Covid, ma - ragiona Pistello - non mi sembra che sia dovuto a uno sconvolgimento dal punto di vista dell'epidemiologia molecolare, cioè a una variante che spariglia le carte. Potrebbe essere un segnale, ma forse no. Va tenuto conto che più tempo passa e più la maggior parte di noi ha fatto il vaccino a distanza di tempo e nella massa inevitabilmente la percentuale di protetti diminuisce, tanto è vero che si contano numerose reinfezioni". Quindi, conclude l'esperto, "Vedremo a settembre cosa salta fuori".

"Va considerato anche che ogni volta che emerge una nuova variante il guadagno rispetto alle altre si va a ridurre. Mentre Alfa e Delta hanno voltato pagina, configurandosi come varianti nuove, sia la Centaurus che la BA.4 e la BA.5 sono evoluzioni di precedenti varianti ed è chiaro che avranno vita un po' più difficile. Peraltro Omicron 5 mi risulta essere sempre molto attiva. Può darsi dunque che nel tempo, per esempio a novembre, potremmo avere Centaurus dominante. Ma mi sorprenderebbe che a metà settembre questa abbia già soppiantato le altre. Quel che mi aspetto, se ha davvero le capacità di penetrare anche nella nostra società e situazione epidemiologica, è che ci sia una progressiva sostituzione di Omicron 4 e 5 con quest'ultima".