I vandali no vax: social e vernice. Attacchi agli hub, cinque indagati

Perquisizioni Digos, coinvolto un infermiere. Blitz a Firenze, Empoli e nel Pisano. Propaganda via Telegram

Il sopralluogo della polizia scientifica al Mandela Forum dopo gli imbrattamenti ’No vax’

Il sopralluogo della polizia scientifica al Mandela Forum dopo gli imbrattamenti ’No vax’

Firenze, 19 novembre 2021 - "Compio la mia azione con berretto, occhiali da sole, mascherina, vestito di nero, trovo zona lontana dalle telecamere dove levo berretto, occhiali, mascherina...". Era stato messo in rete anche una sorta di Field Manual, di manuale operativo, a disposizione del gruppo (quasi 20 mila persone) attivato su alcune piattaforme social con oltre 50 pagine fra canali e chat, 32 in tutto, per contrastare l’attrazione magnetica del potere costituito e fomentare "il dissenso verso l’attuale piano di contenimento della pandemia" e la questione vaccini "in forme variabili di azioni delittuose". Un "sistema compartimentato a cerchi concentrici, attivo soprattutto su Telegram No Vax V-V: Voce di lotta non violenta per la libertà e i diritti umani. Gli attivisti venivano reclutati al termine di selezioni e test di adesione. E prendevano il ‘grado’ di guerriero . 

Ieri, come da tradizione all’alba, la Digos di Firenze del dirigente Domenico Messina, coordinata dal pm Marco Mescolini, ha eseguito cinque perquisizioni in altrettante province (Firenze, Pisa, Brescia, Como, Viterbo) a carico di altrettanti indagati, quattro dei quali per associazione a delinquere finalizzata a danneggiamenti e imbrattamenti, firmati No Vax, di centri vaccinali e drive through. Un centinaio gli aderenti non ancora identificati in modo compiuto. A Roma a sovrintendere l’operazione la Direzione centrale della Polizia di Prevenzione. Figure di spicco, cervelli del movimento, i tre amministratori delle chat; in Toscana invece sono stati individuati e denunciati due tra esecutori materiali e/o fiancheggiatori. 

Il primo è un 30enne del Pisano ritenuto dagli inquirenti responsabile dell’azione al Mandela Forum, notte tra il 19 e il 20 agosto. Già perquisito appena una settimana più tardi, nell’abitazione di San Miniato (vicino a Empoli) vennero trovati e sequestrati i pennarelli e la bomboletta spray usati per scarabocchiare il più grande hub vaccinale della Toscana.

In quell’agosto caldo il giovane avrebbe fatto azioni analoghe a Pontedera (l’1, scritte in piazza del Mercato), Pisa Ospedaletto (il 4, in via Bellapalla), lungo la Fi-Pi-Li (il 6, scritte sul new jersey), Empoli (il 20, centro per il prelievo dei tamponi di via San Mamante), Castelfiorentino (stessa data, imbrattato il gazebo di via dei Cerbioni). In suo appoggio un infermiere fiorentino dipendente dell’Asl Toscana: avrebbe passato informazioni sulla dislocazione di centri vaccinali e drive through al pisano. Coetanei, sono amici da tempo; ora l’infermiere è nei guai (concorso nei danneggiamenti) per l’invio via whatsapp di un elenco di ‘luoghi sensibili’. Non segreti in verità anzi pubblicizzati per favorire la rincorsa all’immunità di gregge o percentuali più elevate. Ma bisogna vedere in quale epoca. In Toscana i vaccinati (2 dosi, ciclo completo) hanno raggiunto – ultimo dato – l’80,9%; solo la prima l’82,8%; più di 300mila quelli che hanno fatto anche la terza dose.

Responsabilità definite e "rigida divisione di ruoli; una compartimentazione ferrea": solo gli ammessi potevano confrontarsi sui temi del gruppo. Per un’attività finalizzata a commettere azioni, istigazioni e apologie e non già di "manifestazione del pensiero e del legittimo dissenso" scrive il pm.