Il giallo delle valigie con resti umani: tutte le tessere del mosaico

Firenze, ecco la cronologia del macabro ritrovamento

I carabinieri sul luogo del macabro ritrovamento (fotocronache Germogli)

I carabinieri sul luogo del macabro ritrovamento (fotocronache Germogli)

Firenze, 15 dicembre 2020 - Il caso delle tre valigie piene di resti umani e ritrovate in un campo agricolo alla periferia di Firenze e' un rompicapo per gli investigatori. Ecco la cronologia del macabro ritrovamento. 

Giovedì 10 dicembre: Valigia numero uno

Giovedi' 10 dicembre pomeriggio viene trovata la valigia numero uno, di colore scuro simile a un grosso trolley. Dentro, scopriranno poi i carabinieri chiamati da un uomo che di tanto in tanto coltiva quell'appezzamento, il busto di una persona. Poco più del tronco di un corpo umano. Saranno i medici legali chiamati a indagare sui resti che spiegheranno che si tratta di un uomo adulto, tra i 40 e i 60 anni, di carnagione chiara. Ma dagli esami autoptici emergerà anche che ad ucciderlo sarebbe stato un profondo taglio inferto alla gola. Mentre su un pezzo dell'avambraccio si scopriranno anche i contorni di un tatuaggio.

Venerdi' 11 dicembre: valigia numero due

Venerdi' 11 dicembre si scopre la seconda valigia. Anch'essa di colore scuro, semi sepolta dalla terra. A ritrovarla i carabinieri, perlustrando l'appezzamento di terreno. All'interno arti inferiori, fatti a pezzi. Anche questi, in avanzato stato di decomposizione. E le prime ipotesi hanno fatto immaginare che nelle due valigie fosse stato occultato il corpo intero di un adulto. Ma si scoprira' che cosi' non e' due giorni dopo.

Lunedì 14 dicembre: valigia numero tre 

Il puzzle si ingarbuglia. Nel tardo pomeriggio, quasi all'imbrunire, i carabinieri scoprono una terza valigia, sempre tipo trolley a circa 150 metri dai primi ritrovamenti. Questa volta il macabro ritrovamento riguarda il busto di una donna. Il cadavere e' privo degli arti inferiori e anche questi resti sono in avanzato stato di decomposizione. Secondo alcune indiscrezioni i corpi sembrano appartenere a una coppia di origini albanesi. Tra gli arnesi utilizzati per depezzare i cadaveri, si suppone una sega circolare, di quelle in uso a chi taglia la legna in piccoli pezzi.