Valdichiana, estorce mille euro agli zii. "Datemeli o arriva la mafia"

Un uomo della Valdichiana di 40 anni sarà processato per estorsione Colpa di due telefonate in cui chiedeva mille euro: rischia da 7 a 20 anni

Carabinieri

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Montepulciano, 22 ottobre 2021 -  Due telefonate. Non erano state fatte per salutare gli zii. Per chiedere loro come stavano, come si fa sovente fra parenti stretti. C’era altro dietro quelle chiamate. Un’estorsione, sostiene la procura. Chiedeva soldi infatti la voce all’apparecchio. Non una grossa cifra, poche centinaia di euro. Servivano per evitare guai grossi alla sua famiglia. Ritorsioni da parte di esponenti della criminalità organizzata. Mafiosi. Sarà dunque un processo a tinte forti quello che si aprirà a febbraio davanti ai giudice del collegio per un 40enne che abita in Valdichiana, difeso dall’avvocato Fabio Andreucci. Ieri mattina il gup Jacopo Rocchi l’ha infatti rinviato a giudizio per l’estorsione ai danni degli zii. La prima telefonata, secondo la ricostruzione compiuta dai carabinieri della compagnia di Montepulciano che avevano raccolto la denuncia nel gennaio 2020, era stata fatta dal nipote per chiedere mille euro. Se non li avessero dati ci sarebbero state ripercussioni sia nei suoi confronti che verso di loro e di quanti amavano, in sostanza, da parte di soggetti legati addirittura ad ambienti mafiosi. In realtà il 40enne non ha mai avuto contatti con la criminalità organizzata, secondo quanto emerso. Soltanto una scusa per riuscire ad ottenere il denaro in maniera facile. La prima volta gli zii lo avevano accontentato, tirando fuori mille euro. Quando però il nipote si era fatto avanti una seconda volta, sempre per telefono, hanno denunciato l’estorsione ai militari dell’Arma. Non si sono costituiti parte civile, neppure erano presenti in aula ieri mattina. Assente anche l’imputato che adesso rischia una pena dai 7 ai 20 anni.