Vaccino, terza dose con Moderna: ecco perché (forse) è anche meglio

L'immunologo Guido Forni risponde a dieci domande sul richiamo con Moderna

Somministrazione del vaccino Moderna in farmacia (ImagoE)

Somministrazione del vaccino Moderna in farmacia (ImagoE)

Roma, 8 dicembre 2021 - "La dose booster con Moderna non crea alcun problema. Anzi, per chi originariamente ha completato in ciclo vaccinale con Pfizer o altri, la risposta immunitaria può essere anche maggiore". Così Guido Forni, dal 1985 al 2012 professore ordinario di Immunologia nell’Università di Torino, poi all'università di Sassari, dal 1999 membro dell’accademia nazionale dei Lincei, autore di oltre 250 pubblicazioni su giornali scientifici internazionali e curatore di vari libri scientifici e di testo per l’insegnamento dell’Immunologia.

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Che tipo di vaccino è Moderna? "E’ un vaccino Mrna, il che significa che è un vaccino che porta soltanto l’informazione della proteina: la proteina verrà poi prodotta dalla cellula umana in cui il vaccino penetra. La sicurezza è garantita dalle sperimentazioni e dal fatto che l’Mrna sopravvive pochissimo all’interno delle cellule umane: normalmente uno o due minuti, i ricercatori sono riusciti a stabilizzarlo un pò più a lungo, in modo che riesca a produrre la proteina spike per qualche ora. Dopodiché il vaccino viene distrutto e non ne resta più traccia nel corpo umano". 

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Perché viene fatta solo mezza dose di Moderna? "Perché il vaccino Moderna era utilizzato con una dose molto più alta di quello Pfizer. Le ricerche fatte hanno messo in evidenza che per i richiami riducendo la dose si hanno effetti uguali alla dose 'piena' originaria o addirittura maggiori". 

Quanto dura la protezione di un booster di Moderna? E  dura di più di un Pfizer? "La durata è grossomodo analoga nei due vaccini a Mrna, probabilmente è leggermente prolungata nel Moderna. Quanto alla copertura della terza dose, lo sapremo tra sei mesi o un anno. Speriamo il più possibile".

Moderna è più 'pesante' rispetto agli altri vaccini? "No, possiamo dire che i due vaccini utilizzati per i richiami, Pfizer e Moderna, sono fondamentalmente equivalenti per quanto riguarda gli effetti collaterali rilevanti o importanti".

Perché? "Perché son vaccini molti simili, che differiscono da piccoli particolari. Entrambi seno realizzati con la tecnologia Mrna ed entrambi usano delle vescicole lipidiche per portare il vaccino dentro la cellula. Le differenze sono nella composizione del vaccino, cioè nell’Mrna ci sono della basi sostituite in maniera leggermente differente nella proteina spike. E anche l’involucro lipidico che lo trasporta è leggermente diverso".

Il richiamo con Moderna scatena maggiori reazioni? "Solo poco di più per quanto riguarda i fenomeni allergici. Ma parliamo di reazioni lievi e differenze assai piccole". 

Reazioni di che tipo? "Quelle più comuni sono la febbre e il dolore localizzato, e un senso di stanchezza. Una sindrome di tipo influenzale che di solito per qualche ora o al massimo un paio di giorni. Ci può essere un aumento di dimensione dei linfonodi. Reazioni allergiche più violente sono molto rare, parliamo di qualche caso su un milione". 

Se viene la febbre, il paziente si deve preoccupare? "In genere no, è sufficiente prendere paracetamolo o altri farmaci per abbassare la febbre e il mal di testa e il problema è risolto. Bisogna ascoltare i consigli che vengono dati dal centro vaccinale prima della somministrazione e poi, se del caso, rivolgersi al medico curante per un consiglio".  

Cambiare vaccino rispetto al ciclo primario cosa significa? "I vaccini sono una specie di ginnastica del nostro sistema immunitario, lo stimolano e lo preparano a una reazione. Mescolare due tipi di ginnastica di solito fa meglio: se lei fa pesi e poi fa stretching il suo corpo ne ha un beneficio. Lo stesso si è visto per quanto riguarda i vaccini, mescolandoli dà un risultato migliore, cosa che si sapeva anche sperimentalmente. Un faccino  leggermente differente scatena un reazione più forte ed efficace".

E’ come fare un vaccino completamente nuovo? "No, perché il bersaglio è lo stesso. Diciamo che viene colpito in maniera leggermente differente. La proteina spike nel caso di Moderna e Pfizer non c’è, nel caso di quelli proteici la proteina invece c’è. Comuque, la mescolanza di vaccini diversi è positiva dal punto di vista del sistema immunitario, e infatti provocano una protezione più intensa".  

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