Covid, trenta aziende italiane lavorano per i vaccini

In Toscana la Gsk di Sovicille, nel Senese, lavora nel fill and finish per conto della francese Sanofi; è attiva invece nel packaging, stoccaggio e spedizione la Corning di Pisa

Vaccino Covid

Vaccino Covid

Roma, 27 luglio 2021 - Sono una trentina le aziende italiane coinvolte a vario titolo nella produzione dei vaccini anti-Covid autorizzati nell'Ue. A censirle è la Commissione Europea, la cui task force per aumentare la produzione di vaccini nell'Unione ha pubblicato oggi una mappa interattiva delle imprese che in Europa lavorano nella filiera produttiva dei vaccini.

Per il commissario all'Industria Thierry Breton la mappa, che "mostra centinaia di produttori, fornitori e distributori basati nell'Ue, denota l'ampiezza dell'ecosistema industriale, come pure il potenziale di nuove partnership per aumentare ulteriormente la nostra preparazione in campo sanitario". Quella dei vaccini è una filiera complessa: alcune imprese forniscono componenti alle industrie farmaceutiche, altre sono attive nella produzione vera e propria, altre ancora si occupano del 'fill and finish', l'infialamento dei vaccini, e ancora altre lavorano nel packaging, nello stoccaggio e nella distribuzione delle dosi. I vaccini autorizzati nell'Ue sono per lo più frutto del lavoro di imprese extra Ue, fatta eccezione per la pmi tedesca BioNTech, che però senza l'americana Pfizer non sarebbe riuscita a produrre il Comirnaty nella scala necessaria: AstraZeneca è anglosvedese (la Svezia è nell'Ue), mentre J&J, Moderna e Pfizer sono statunitensi. Il sistema dell'industria farmaceutica europea contribuisce però alla supply chain, che per prodotti complessi come i vaccini è particolarmente articolata.

La mappa segnala una densità di imprese attive nei vaccini particolarmente pronunciata in Belgio, in Olanda, nei Laender occidentali della Germania (Assia, Nord Reno Vestfalia, Renania-Palatinato, Saar) e nella zona di Copenhagen e Malmoe, tra Danimarca e Svezia. Anche l'industria farmaceutica italiana fa la sua parte, con una concentrazione anzitutto in Lombardia, in Emilia e poi nel Lazio. In Italia le imprese coinvolte a vario titolo nella filiera, secondo la mappa pubblicata dalla Commissione, sono una trentina, attive a diversi livelli nella supply chain.

La più nota, perché venne visitata dai carabinieri alla ricerca di dosi del vaccino Vaxzevria, è la Catalent di Anagni, nel Frusinate: si occupa del fill & finish sia per AstraZeneca che per Janssen (J&J). In Lombardia c'è la maggiore concentrazione di imprese che lavorano in Italia per produrre vaccini contro la Covid-19: a Milano per esempio c'è la Olon spa di Rodano, che lavora nell'organizzazione della produzione a contratto, in gergo Cdmo (conta su 11 stabilimenti in Europa, Usa e Asia).

C'è anche la ex Amri di Rozzano, oggi Curia (casa madre Usa), che ha pure uno stabilimento a Origgio, nell'Alto Milanese, che lavora per conto di BioNTech/Pfizer. A Lainate (Milano) c'è la Mar (Macchine Automatiche Riempitrici spa), anch'essa attiva nelle forniture all'industria dei vaccini, mentre a Saronno, nel Basso Varesotto, c'è l'Industriale Chimica. A Vimercate (Monza e Brianza) la Ecolab; a Cinisello Balsamo (Milano) la Chemi spa, a Lissone (Monza e Brianza) la Recipharm Ab, a Monza la Sol e la Cmo Thermo Fisher, che fa il fill and finish per BioNtech/Pfizer. A Bagnolo Cremasco (Cremona) opera la Cb Automation. Nel Pavese rifornisce l'industria dei vaccini l'Industriale Chimica di Corana, mentre ad Alessandria, in Piemonte, c'è la Gefit. In Emilia-Romagna lavorano nella filiera dei vaccini la Doppel Farmaceutici di Cortemaggiore, nel Piacentino, mentre la Bormioli Pharma di Parma e la Sm Pack di Felino (Parma) operano nel confezionamento, stoccaggio e spedizione.

La Holostem Terapie Avanzate di Modena si occupa invece di produzione, mentre la Remembrane di Imola è specializzata nelle tecnologie per le colture cellulari. In Toscana la Gsk di Sovicille, nel Senese, lavora nel fill and finish per conto della francese Sanofi; è attiva invece nel packaging, stoccaggio e spedizione la Corning di Pisa. A Roma c'è Reithera, che produce, mentre nel distretto del farmaceutico del Lazio operano, oltre alla Catalent, anche la Acsdobfar di Anagni e la Biomedica Foscama di Ferentino (Frosinone). Nelle Marche è attiva la Diatheva di Cartoceto (Pesaro e Urbino). In Puglia, infine, opera nella produzione la Lachifarma di Zollino, nel Leccese.