Vaccino e donne in gravidanza, la ginecologa: "E' raccomandato". Le possibili reazioni

Anna Franca Cavaliere, primaria di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale Santo Stefano di Prato e docente dell'università Cattolica del Sacro Cuore di Roma

Nel riquadro la dottoressa Anna Franca Cavaliere

Nel riquadro la dottoressa Anna Franca Cavaliere

Firenze, 20 novembre 2021 - "È risaputo che la vaccinazione in gravidanza contro il virus Sars-Cov-2, dato anche il numero di gestanti vaccinate in tutto il mondo, non comporta degli effetti tali da renderla controindicata, anzi viene raccomandata. Riguardo alla somministrazione in gravidanza della terza dose di vaccino, definita booster o di richiamo, le società internazionali, i Centers for disease control and prevention (Cdc) con un pronunciamento del 21 ottobre e l'American college of obstetricians and gynecologists (Acog) con un aggiornamento della guida emesso il 3 novembre, si sono dichiarate a favore". Lo afferma Anna Franca Cavaliere, direttrice dell'Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale Santo Stefano di Prato-Usl Toscana Centro e docente presso l'università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. La specialista spiega inoltre che "Acog raccomanda la somministrazione della dose booster a sei mesi di distanza dalla seconda dose nel caso in cui si sia ricevuto un vaccino a mRna e a due mesi nel caso si sia ricevuto un vaccino a virus depotenziato, nello specifico Johnson&Johnson. Riguardo alla dose indicata per la vaccinazione booster - aggiunge Cavaliere - è prevista una dose piena nel caso di Pfizer o J&J, e Acog suggerisce metà dose nel caso di Moderna. Questo tipo di raccomandazione circa la terza dose - tiene a specificare ulteriormente la ginecologa - include non solo le donne che sono in gravidanza, ma comprende anche quelle che hanno partorito da sei settimane".

Nel riquadro la dottoressa Anna Franca Cavaliere
Nel riquadro la dottoressa Anna Franca Cavaliere

I sintomi

"I sintomi principali, che sono stati registrati in seguito alla terza dose del vaccino contro il Covid-19, consistono in rialzo della temperatura di breve durata e dolori articolari. Non possiamo escludere che si manifesti nuovamente una reattività a livello dei linfonodi ascellari o una transitoria alterazione del ciclo mestruale. È importante, però, che le pazienti tengano presente che si tratta di manifestazioni transitorie", dice Cavaliere.

La ginecologa tiene a ricordare che "stiamo assistendo a un nuovo aumento di casi di Sars-Cov-2 e di pazienti positivi che richiedono il ricovero, anche se non siamo nelle condizioni delle precedenti ondate. Davanti alla scelta tra avere una reazione correlata alla vaccinazione o rischiare di contrarre il virus e manifestare poi la malattia, penso ci siano maggiori benefici nel propendere per l'immunizzazione, e un eventuale sintomo correlato, piuttosto che rischiare una malattia così compromettente come è il Covid".

Quanto infine a eventuali problemi gastrointestinali come conseguenza del vaccino, Cavaliere tiene a precisare che "anche questi disturbi sono transitori e comunque credo che tutti noi abbiamo una buona capacità di gestirli. Può essere utile anche rivolgersi al proprio medico di famiglia per valutare l'utilizzo di fermenti lattici o farmaci specifici e l'adozione di una alimentazione più controllata nelle ore a ridosso della vaccinazione per gestire questa eventuale sintomatologia senza conseguenze e compromissioni o limitazioni importanti", conclude.