Badanti non vaccinati: è allarme. Le Asl puntano a open day dedicati

Preoccupazione nelle famiglie con anziani assistiti. Proposte le immunizzazioni nei giorni usuali di riposo

Badanti senza vaccini, è allarme (Foto di repertorio)

Badanti senza vaccini, è allarme (Foto di repertorio)

Firenze, 31 ottobre 2021 - Esplode il caso badanti non vaccinati. La Regione farà una direttiva con richiesta esplicita d’intervento alle Asl che però sono già in moto, stanno pianificando open day dedicati con mediatori culturali e campagne di comunicazione nelle comunità straniere, soprattutto dell’Est europeo, da dove proviene la maggioranza di badanti e colf con regolare contratto di lavoro.

Gli assessori alla sanità Simone Bezzini e al sociale Serena Spinelli sono determinati a tutelare la salute degli anziani. Se le persone che li assistono non si vaccinano, nonostante l’obbligo di Green pass, non è sufficiente lo spauracchio di intervenire con le multe. Cosa peraltro abbastanza complicata per molte ragioni. Anziani e famiglie si trovano in difficoltà a richiedere la carta verde a persone che spesso sono diventate di famiglia. E l’incubo di dover cercare qualcun altro per l’assistenza, cosa oltremodo complicata, fa passare in secondo piano ciò che dovrebbe essere priorità. 

«Nell’Asl Toscana Sud Est, tra le persone di nazionalità Est europea, il tasso di vaccinazione è significativamente inferiore a quello degli italiani (circa 59% rispetto all’88% tra gli over 12), e parallelamente è superiore il rischio di malattia: a settembre i tassi di infezione tra i residenti di cittadinanza Est europea sono stati oltre tre volte superiori a quelli degli italiani", spiega Stefania Magi, direttrice della Medicina interculturale e percorsi di inclusione dell’azienda sanitaria Toscana Sud Est. Dai dati Inps risulta che il 68% dei badanti a contratto nei territori di Siena, Arezzo e Grosseto proviene dall’Est. Ciò che sta succedendo in Romania è lo specchio della situazione. "Le sedute vaccinali con mediatori culturali e l’informazione hanno funzionato per i cittadini extraeuropei, non è stato così per i cittadini dell’Est Europa dove è evidente la presenza di ostacoli di diversa natura e di più complessa gestione", spiega Magi. Per questo l’Asl Toscana Centro ha già condiviso con le Società della salute il problema.

L’obiettivo è convincere gli esitanti con un percorso definito che sarà messo a punto la prossima settimana. L’Asl Sud Est mercoledì ha in programma un confronto con soggetti che si interfacciano con famiglie e badanti. "Alcune azioni in cantiere: lettera aperta in italiano e lingue est europee, rivolta a badanti e datori di lavoro, da diffondere in vari canali (patronati e sindacati, medici di famiglia e stampa). Offerta di vaccinazione nel giorno del turno di riposo dei badanti e nella stessa sede incontro con esperti pronti a rispondere a domande, con mediatori linguistico culturali".