Renzo Ulivieri compie 80 anni: "Ma non mi sento pensionato"

Il presidente dell'Assoallenatori di calcio si è candidato per il quarto mandato. La guida Figc? "Voto Gravina, cambiare ora sarebbe negativo: Renzi ha capito tutto, o non ha capito niente"

Renzo Ulivieri

Renzo Ulivieri

Firenze, 1 febbraio 2021 - Una vita per il calcio, sia in campo che da dirigente. Domani, martedi' 2 febbraio, Renzo Ulivieri spegne ottanta candeline ma non ha alcuna intenzione di accomodarsi in poltrona per godere di un meritato riposo.

"Ma quale pensione, è un'idea che non mi garba - racconta all'agenzia Italpress il presidente dell'Associazione Italiana Allenatori, nato a San Miniato in provincia di Pisa - Ho 80 anni ma la mia vita non somiglia affatto a quella di un pensionato". In effetti, l'agenda di Ulivieri è più che mai fitta di impegni. Costantemente alla ricerca di nuovi stimoli, il toscano classe 1941 si è tuffato a capofitto da diversi anni nel mondo del calcio femminile e dal 2015 è il mister del Pontedera, promosso lo scorso anno in Serie B. L'obiettivo è ambizioso: permettere al movimento di crescere e avvicinare anche le bambine al pallone trasmettendo loro l'innata passione per lo sport. "Attraversiamo un momento duro: il mondo dilettantistico è in difficoltà, così come la Lega Pro. Ma anche la Serie A: c'è bisogno di rivedere un po' di cose e prendere atto degli ostacoli che stanno vivendo queste grandi aziende per agire di conseguenza", spiega Ulivieri parlando di un 2020 sciagurato in cui il calcio ha salutato anche delle icone come Maradona e Rossi. 

"Ero molto amico di Paolo, se ne sono andati in maniera ravvicinata due giocatori che hanno fatto sognare - prosegue Ulivieri -. E siccome il sogno fa parte del calcio, così come dovrebbe far parte della vita assieme alla realtà, dico loro un grande grazie per averci permesso di sognare".

L'ex tecnico di diverse squadra di Serie A - tra cui Bologna, Cagliari, Parma, Torino - ha assistito alle profonde trasformazioni del gioco. "Se ci fosse oggi qualcuno vicino alle mie idee sarebbe un buono a nulla - osserva con un sorriso Ulivieri - Il calcio è totalmente cambiato, fortunatamente sono andati avanti. La Serie A di quest'anno? Difficile da valutare, tutte le squadre si sono adattate ma è piena di alti e bassi, con grandi prestazioni spesso seguite da brutti passi falsi".

Nel futuro di Ulivieri non può ancora mancare l'impegno politico. Presidente dell'Assoallenatori dal 2012, Ulivieri si è ricandidato per il quarto mandato. "Me l'hanno chiesto e ho accettato volentieri", spiega il numero uno dell'Aiac.

"Il successo piu' importante? Ce ne sono tanti - ricorda Ulivieri facendo un bilancio di questi anni alla guida dell'Assoallenatori - tra questi l'obbligatorietà del patentino per i tecnici: avere allenatori diplomati che insegnano ai bambini credo sia importante per tutto il movimento, non èun traguardo solo per l'Aiac. E poi tutto il lavoro di concerto con la Federazione e il governo per assistere tutti quei tecnici che guadagnano meno e hanno stipendi ridotti".

Sull'agenda del mister non puo' mancare neppure il circoletto rosso sulla data del 22 febbraio, giorno delle elezioni per la presidenza della Figc con la sfida tra Gabriele Gravina Cosimo Sibilia. "L'Assoallenatori si è schierata dalla parte di Gravina - conclude Ulivieri - Non ne facciamo una questione di persone ma crediamo che un cambiamento, in un periodo del genere, sarebbe negativo. Prendiamo Renzi: o ha capito tutto o non ha capito niente".