Angelica: "La mia famiglia divisa tra Italia e Ucraina dalla guerra"

Il racconto di una giovane donna che da anni vive tra Toscana e Lombardia. Fratello, mamma e nonna sono in mezzo alla guerra, lei e il padre aspettano notizie. E sperano

Kiev spettrale

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Aulla (Massa), 28 febbraio 2022 - Angelica attende ogni giorno una telefonata per sapere se i suoi cari stanno bene. Lei è venuta via dall’Ucraina ormai tanti anni fa, parla un italiano perfetto, senza alcun accento che tradisca le origini straniere. Ma quando racconta del popolo ucraino, usa il “noi”. Lei vive a Milano dopo tanti anni trascorsi a Massa. Il padre si trova ad Aulla. La mamma a Bolekhiu. Il fratello a Leopoli. Una famiglia divisa dai chilometri e dalla guerra. Dalla paura e dalla rabbia. “Giovedì mattina abbiamo saputo quello che stava accadendo – ci racconta Angelica -. Ho subito chiamato mio fratello, rimasto in Ucraina per sua scelta. Appena due settimane fa si era trasferito con la compagna a Kiev. E lì è stato raggiunto dalla guerra”. Lui è giovane, forte. Lo vorrebbero a combattere per le strade, come tutti gli uomini in salute di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Ma non vuole. “Uomini, ragazzi, ragazze che non hanno mai toccato un’arma, si trovano all’improvviso con un fucile in mano. Vanno a morte certa”. Lui non se l’è sentita. Ed è scappato.

“Prima si è rifugiato con la compagna in una casa di campagna dove stavamo tutti prima. Poi con altri amici si è nascosto in un casolare sulle montagne. Ha tentato di arrivare al confine, ma non lo fanno espatriare: solo donne e bambini possono uscire dal paese, gli uomini devono andare a combattere. Molti giovani che tentano di espatriare vengono messi nelle macchine e rimandati indietro, costretti a fare la guerra. Vorrebbe fuggire nella notte, ma ha paura di essere catturato e ucciso. E allora restano lì, spegnendo le luci e le connessioni di notte per non essere rintracciati”. A pochi chilometri di distanza si trova la mamma: da anni vive ad Aulla insieme al marito. Pochi giorni fa era partita per l’Ucraina per andare a trovare la madre di 84 anni. Poi è scoppiata la guerra. “Loro potrebbero partire, potrebbero tornare qui. Ma non vogliono. Non se la sentono. Non vuole lasciare mio fratello, anche se non può vederlo. Se la guerra entrerà nel paese dove si trova, mamma è disposta a prendere le armi e a difendere la sua gente”. Il marito avrebbe voluto raggiungerla, portarla via, “ma io gliel’ho impedito – dice Angelica -. È ancora giovane, lo avrebbero mandato a combattere e non sarebbe potuto rientrare”.

Così restano in attesa dall’Italia, in attesa di notizie attraverso una telefonata. “La situazione nella mia terra è drammatica – racconta ancora Angelica -. Chi può se ne va. Mia zia ha scelto di restare per non lasciare solo il marito. Ma ha mandato via le figlie, affidando quella di 16 anni a un’amica in Belgio e lasciando quella più grande a Budapest”. Angelica attende. E spera. Che questa guerra finisca presto. Che il fratello possa tornare libero senza avere paura di morire. Che mamma e nonna possano venire in Italia e la famiglia possa riunirsi. “Abbiamo paura per la nostra gente, per il nostro popolo. Non possiamo fare altro che aspettare. E sperare”.

 

Manuela Plastina