Altro schiaffone per il turismo: "A Firenze tutto bloccato"

La guerra paralizza le prenotazioni, disdette boom "Dopo la pandemia questo sarà il colpo di grazia"

Pochi i movimenti all’aeroporto di Peretola

Pochi i movimenti all’aeroporto di Peretola

Firenze, 1 marzo 2022 - Mentre la situazione internazionale diventa sempre più tesa, il comparto del turismo si ritrova con un nuovo crollo di prenotazioni e mancate conferme. Il conflitto tra la Russia e l’Ucraina potrebbe dare il colpo di grazia al settore. Secondo le ultime indagini solo la domanda russa muove un business tra Firenze Siena e la Versilia da oltre 200 milioni di euro. Non solo. Il crollo di arrivi potrebbe riguardare anche il mercato Usa e gli altri paesi vicini. Giancarlo De Leo, presidente Cna Turismo Firenze, è chiaro: "L’allentamento dal primo marzo delle misure restrittive per i viaggiatori che arrivano dai paesi extra UE ha dato un impulso positivo ai viaggi intercontinentali, ma dal 24 febbraio il comparto ha tirato nuovamente il freno a mano: le prenotazioni sono adesso ferme, in attesa di successivi sviluppi". Secondo gli ultimi dati Cna Firenze, se i turisti russi – che per Firenze e la Toscana rappresentano un mercato rilevante per i flussi (più di 200mila turisti nel 2019 tra Firenze, Siena e la Versilia e con un’alta capacità di spesa attestata da uno scontrino medio tra gli 800 e i 1.000 euro fino ai quasi 1.700 di Forte dei Marmi) – "abbandoneranno l’idea di un soggiorno italiano per ragioni politiche, quelli americani, l’altro target strategico per l’incoming del nostro territorio – prosegue De Leo -, sono in stand by e adesso è troppo presto per capire quale sarà il loro comportamento, legato alle reazioni statunitensi e del mondo occidentale in genere al conflitto. Fermi anche i fiorentini che pure avevano iniziato a prenotare i loro soggiorni primaverili ed estivi. Un ulteriore duro stop per un comparto praticamente al palo da due anni".

Secondo Fiavet Confcommercio i dati positivi sulle previsioni di prenotazione dagli Stati Uniti già stanno cambiando, di pari passo con il crollo delle borse. A esprimere preoccupazione Cinzia Chiaramonti, vice presidente Fiavet Toscana Confcommercio: "La guerra rischia di essere il colpo di grazia definitivo per un settore ormai senza ossigeno – dice -. Non solo stiamo rischiando di perdere la fetta di mercato russa, una delle più importanti per la regione, ma anche quella americana. Sappiamo che parlare di conseguenze economiche è secondario in un momento come questo ma non bisogna sottovalutare l’impatto sulla tenuta delle nostre aziende". Poi Chiaramonti sottolinea: "Siamo di nuovo in una situazione di incertezza".

Anche Marco Verzì, presidente Federagit Confesercenti, è preoccupato: "Speravamo che aprile potesse segnare la ripartenza – le sue parole -, invece rischiamo di perdere anche questa stagione. Tanti turisti sono in attesa di confermare i propri soggiorni o tour. Per noi guide turistiche i clienti russi rappresentano, per la loro elevata capacità di spesa, una fetta importante, soprattutto per le imprese consolidate esclusivamente con l’incoming turistico dalla Russia". A tutto ciò bisogna aggiungere il caro bollette e l’inflazione generate dalla guerra, costi che si abbattono su un comparto che stava pensando al futuro e agli investimenti del Pnrr.

"Impossibile fare delle previsioni ora - conclude Tiziana Paoletti, presidente delle guide turistiche di Confartigianato -, tanti sono in attesa di capire le evoluzioni della situazione internazionale. Dopo due anni di restrizioni, ci ritroviamo di nuovo davanti a un clima di sfiducia".