Green pass e possibile caos trasporti in Toscana, trema il mondo della scuola

I possibili disservizi a partire da venerdì 15 ottobre

Un'aula scolastica

Un'aula scolastica

Firenze, 14 ottobre 2021 - Obbligo green pass: possibili disservizi nel trasporto pubblico locale. In vista dell’entrata in vigore dell’obbligo dell’esibizione del green pass prevista per domani 15 ottobre, la Regione Toscana stamani ha organizzato un incontro con le Prefetture, la Città metropolitana, le Province e le aziende titolari della gestione del trasporto pubblico locale su gomma e ferro, One scarl, Trenitalia spa,  TFT e Toremar.

Sono emerse potenziali criticità a garantire il servizio legate all’entrata in vigore dell’obbligo e, in base alla ricognizione fatta stamani sentendo le varie aziende, è possibile che si possano creare disservizi che ad oggi non sono completamente prevedibili.

“Insieme alle prefetture e agli enti locali – spiega l’assessore ai trasporti Stefano Baccelli, - abbiamo  raccomandato alle aziende di effettuare una programmazione in grado di garantire il servizio prioritariamente nelle fasce di utilizzo da parte degli studenti e pendolari, segnalando la necessità di proseguire, nei prossimi giorni, il monitoraggio del possesso della certificazione verde, in modo che i dipendenti forniscano le informazioni richieste con il preavviso necessario al fine di soddisfare le predette esigenze organizzative”.

Intanto, le scuole stanno informando i genitori riguardo ad uno sciopero indetto dal 15 al 20 ottobre. “Non si garantisce il regolare svolgimento delle attività scolastiche”, si legge nelle note inviate via registro elettronico. In realtà, non dovrebbero esserci grossi problemi perchè lo sciopero è stato indetto dall’associazione sindacale Fisi - Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, che pare avere giusto un centinaio di iscritti in tutta Italia. Il comitato di garanzia ha invitato la Fisi a ritirare la proclamazione dello sciopero, ma inutilmente.

In uno di questi cinque giorni, il personale scolastico potrebbe sì incrociare le braccia, ma a proprio rischio e pericolo. Perché, spiegano da fonti sindacali, qualora lo sciopero venisse dichiarato illegittimo, l’assenza dal lavoro potrebbe dar luogo a provvedimenti disciplinari.