Toscana zona gialla, ora il rischio è reale: raggiunti o superati i limiti

Verosimilmente da lunedì 10 gennaio la regione potrebbe cambiare colore. Cambierà comunque poco per quanto riguarda la vita quotidiana

Firenze, 3 gennaio 2022 - La Toscana è più vicina alla zona gialla e a un seppur lieve inasprimento delle regole contro il contagio da covid. La regione, con i nuovi sessanta ricoveri registrati nella giornata di lunedì 3 gennaio, ha infatti agganciato o superato tutti i limiti che fanno cambiare colore.

La notizia è arrivata proprio nella mattina di lunedì 3 gennaio ed è stata data dal presidente della Regione Giani tramite i suoi social. I nuovi cinquantanove ricoveri infatti portano il tasso di saturazione dei reparti ordinari covid alla cifra tonda del 15%: proprio quella che, se raggiunta o superata, fa appunto scattare il giallo.

Nei giorni scorsi la Toscana aveva ampiamente superato anche gli altri parametri. Il tasso di occupazione delle terapie intensive infatti è al 14%, contro un limite del 10. Attualmente nelle terapie intensive toscane ci sono, a causa del covid, 84 persone. La maggior parte di loro sono all'ospedale pisano di Cisanello, a quello fiorentino di Careggi e a quello di Livorno. 

Anche il terzo limite, quello dei positivi settimanali ogni centomila abitanti, è stato ampiamente sforato. Dalle ultime rilevazioni la Toscana ha un dato di 1872, ben oltre quel limite di 50 che appunto fa entrare in zona gialla. 

Di possibilità di zona gialla aveva parlato anche il presidente della Regione Eugenio Giani. 

Se la Toscana entrerà o meno in zona gialla «lo vedremo da qui a venerdì: zona gialla ormai c'è nella maggioranza delle regioni italiane. La pandemia ora è nella sua fase acuta, quindi questo dipenderà dai numeri che accerterà giovedì prossimo il Cts». Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, nel corso di una conferenza stampa oggi a Firenze.

«Il fatto che oggi siamo a poco più di 6000 contagi è un elemento di preoccupazione per quanto riguarda tutte le azioni che noi mettiamo in campo», ha aggiunto.

«Mi sto occupando di reperire spazi intermedi - ha spiegato Giani - perché nei prossimi giorni ce ne sarà bisogno visto che sempre più ci rendiamo conto che questa è una pandemia che sta trasformando il Coronavirus/Covid-19 in un fenomeno molto contagioso, ma contemporaneamente senza quelle condizioni di obbligo alla respirazione forzata che portano al ricovero in ospedale con problemi polmonari, o alla terapia intensiva, e purtroppo per qualcuno anche all'extrema ratio». Dunque, ha aggiunto Giani, saranno approntati «da un lato alberghi sanitari, e dall'altro sto pensando a dove reperire spazi per non congestionare e gravare gli ospedali che poi si devono occupare anche di tutte le altre patologie».

Nessun cambiamento sostanziale nella quotidianità, fatta eccezione per l'uso obbligatorio delle macherine all'aperto - peraltro già stabilito dal Governo fino al 6 gennaio come misura di prevenzione in vista delle festività natalizie.

In buona sostanza il passaggio dal bianco al giallo, che avviene per il peggioramento di tre indicatori sanitari (incidenza, ricoveri ordinari e terapie intensive), ha il valore di avvertire la popolazione al rispetto rigido delle regole del distanziamento per evitare un ulteriore peggioramento nella diffusione dei contagi.