Toscana gialla, ma per quanto? E a Chiusi scatta la mini zona-rossa

Covid, il punto sulla diffusione del contagio e l'applicazione delle restrizioni. Capalbio, scuole chiuse tre giorni

Polizia in piazza della Signoria

Polizia in piazza della Signoria

Firenze, 5 febbraio 2021 - E' il giorno dei verdetti per i colori delle regioni. La cabina di regia del Ministero della Salute analizza i dati di ogni regione e decreta il colore, giallo, arancione o rosso a seconda della gravità della diffusione del contagio. E ogni colore, come ormai i cittadini sanno, porta restrizioni via via maggiori agli spostamenti, per cercare di contenere il coronavirus.

Coronavirus Toscana, il bollettino del 5 febbraio

Scuole chiuse tre giorni a Capalbio

Saranno chiuse tutte le scuole di Capalbio da lunedì 8 febbraio a mercoledì 10 compresi. Lo ha stabilito il Comune con un'ordinanza, in accordo con il preside. «Abbiamo deciso di chiudere tutti gli istituti - spiega il vicesindaco Giuseppe Ranieri - per poter procedere con la sanificazione dei plessi. Il momento di emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci impone di essere prudenti e cauti e di evitare ogni possibile occasione di contagio, soprattutto dopo aver appreso dall'Azienda sanitaria della quarantena di una classe nonché della fase di accertamento e di completato del processo di tracciamento dei relativi contatti». La chiusura per la sanificazione interesserà a Capalbio capoluogo la scuola media ed elementare, e nelle frazioni, a Borgo Carige la scuola dell'infanzia e a Capalbio Scalo la scuola elementare e l'asilo nido. L'attività scolastica, come comunicato dalla direzione didattica procederà senza problemi con la didattica a distanza. «Preghiamo tutti i cittadini di rispettare le norme anticontagio, indossare sempre la mascherina, mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro e usare con frequenza il gel igienizzate», aggiunge Ranieri. Intanto l'amministrazione comunale si è organizzata per offrire gratuitamente alla popolazione scolastica dei test antigenici rapidi. «Martedì - spiega Ranieri - saremo in grado di comunicare le modalità e i luoghi per sottoporsi, volontariamente, al test gratuito».

Chiusi, in provincia di Siena, diventa mini zona rossa

Zona rossa a Chiusi (Siena) dal 7 al 14 febbraio: lo ha reso noto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, sulla sua pagina Facebook. «Varianti al virus più aggressive e di rapida trasmissione - ha scritto - sono state registrate al confine con la regione Umbria, nel comune di Chiusi. Con il sindaco Juri Bettollini abbiamo concordato, in modo preventivo e precauzionale, le misure della zona rossa per una settimana all'interno del territorio municipale da domenica 7 al 14 febbraio».

Mazzeo: "Zona gialla non è scontata"

"Sono piccoli passi avanti, ma non sono né scontati né definitivi e per questa ragione, pur a fronte di maggiori libertà, non dobbiamo mai abbassare la guardia - dice il presidente del consiglio regionale della Toscana Mazzeo -. L'indice Rt è infatti ancora sotto l'1, ma i casi sono in aumento e per continuare a restare ancora in questa situazione dobbiamo essere più che mai prudenti e responsabili. In attesa di raggiungere l'immunità di gregge attraverso la somministrazione del vaccino e di poter contare sulle cure con gli anticorpi monoclonali, tanto dipende e dipenderà ancora da ciascuno di noi. Fare attenzione significa non proteggere solo noi stessi, ma le persone a cui vogliamo bene e le tante attività economiche che, piano piano, stanno provando a rialzarsi dopo mesi drammatici".

Toscana sarà zona gialla

Ma quali saranno i colori delle regioni? Alcune lo sanno già: la Toscana resterà in zona gialla, per quanto i numeri sono in peggioramento: c'è una possibilità che dal 15 febbraio la regione diventi arancione. Nessuna possibilità per l'Umbria: la regione diventerà rossa a causa dell'aggravarsi del contagio per la presenza di varianti più contagiose, come quella brasiliana. "Ho appena parlato con il ministro Roberto Speranza, abbiamo concertato che resteremo per la quinta settimana consecutiva in zona gialla, una bella notizia per tutti noi! Un risultato che dimostra la responsabilità e gli sforzi fatti in queste settimane, ma non abbassiamo la guardia". Lo afferma il presidente della Toscana, Eugenio Giani, in un post su Facebook.

Brusaferro: "Ci sono segnali di allerta"

«Ci sono molte regioni che sfiorano Rt intorno a 1 e questo indica che c'è una situazione di stallo e non di decrescita della curva, e 13 regioni hanno un trend di casi in aumento. Tutto questo è un segnale di allerta e potenziale segnale di controtendenza che richiede grande attenzione nel mantenere le misure di mitigazione anche alla luce delle varianti». Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia.

Umbria, preoccupa aumento terapie intensive

La provincia autonoma di Bolzano, l'Umbria e la Valle d'Aosta stanno registrando un aumento marcato dei ricoveri nelle unità di terapia intensiva da almeno due settimane, seguite da Abruzzo e Puglia, mentre in Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia e Veneto c'è una tendenza alla diminuzione. È quanto emerge dall'analisi delle curve del numero di pazienti Covid-19 nei reparti di terapia intensiva nelle regioni e nelle province autonome condotta dal matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). "L'analisi - osserva - indica un'eterogeneità dei trend rilevati nelle regioni e province autonome». Accanto alle cinque regioni che mostrano segnali di aumento e alle quattro nelle quali i ricoveri in terapia intensiva si stanno riducendo, ci sono regioni in cui la curva tende ad appiattirsi, come Lombardia e Piemonte; in Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Liguria si osserva invece una stasi".

L'Rt della Toscana è a 0.98

Una Regione (Umbria) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno, ma 5 regioni riportano il valore medio attorno all'1 (Abruzzo 0,99 - CI: 0,99- 1,05; FVG 1,03 CI: 0,99-1,08; Liguria 0,95 CI: 0,89-1,00; Marche 0,95 CI: 0,86-1,05; Toscana 0,98 CI: 0,93-1,03). Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale della Cabina di regia.

Aumentano le regioni a rischio alto

Nell'ultima settimana di monitoraggio "si osserva un lieve generale peggioramento dell'epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 vs 1) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 vs 10) in un contesto preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni italiane che possono portare ad un rapido incremento dell'incidenza". E' quanto si legge nella bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss, riferito al periodo 25-31 gennaio. "In questa fase delicata dell'epidemia - si legge nel report - questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale".

Rt Italia a 0,84

L'indice Rt in Italia è invariato a 0,84. A quanto si apprende, questo è l'esito dell'analisi della cabina di regia ministero della Salute-Iss che monitora settimanalmente i dati. Da cui emergerebbe come unica modifica rispetto al quadro dei "colori" della scorsa settimana la promozione della Sardegna dall'arancione al giallo. Mentre Puglia, Sicilia e Provincia di Bolzano rimangono arancioni. 

Toscana zona gialla, ma è al limite

Anche per la settimana tra il 7 e il 14 febbraio la Toscana rimarrà zona gialla. Il dato medio di Rt dovrebbe essere 0,96. Siamo quindi al limite della zona arancione, che scatta quando l'Rt è superiore a 1. Le autorità, con il presidente della Regione Giani in testa, chiedono massima cautela e attenzione ai cittadini. Il momento è particolarmente delicato. Anche venerdì 5 febbraio i casi in un giorno sono saliti sopra i 700, dunque per la seconda giornata consecutiva. 

Umbria verso la zona rossa

Tornano a crescere i nuovi casi Covid giornalieri in Umbria, 443 nell'ultimo giorno, più 19 per cento rispetto a ieri secondo quanto riporta il sito della Regione. La presenza, confermata dall'Istituto superiore di sanità con le sue analisi, della presenza della variante brasiliana, più contagiosa, ha determinato i tanti casi in più degli ultimi giorni, con le strutture ospedaliere che sono sotto pressione. 

Liguria zona gialla

La Liguria manterrà la zona gialla, anche se ci sono diverse situazioni da monitorare soprattutto a livello di ricoveri. "Non abbassiamo la guardia - conclude Toti - dobbiamo impegnarci tutti per migliorare ancora i dati della nostra regione e non solo restare in zona gialla ma sperare di passare presto in fascia bianca e restituire un po' di normalita' alle nostre attività e a tutti i liguri". "Le Regioni in questo momento difficile, di confusione politica e istituzionale, si confermano un punto fermo nella gestione della pandemia e della campagna vaccinale, dimostrando ancora una volta di saper fare fronte comune, senza colori politici ma con un solo e unico obiettivo: il bene dei cittadini. Un esempio da seguire al più presto anche a livello nazionale", conclude Toti. 

Impianti sciistici, la situazione

In zona gialla gli impianti sciistici potranno riaprire: lo stabilisce il Comitato tecnico scientifico. Ma per la Toscana ad esempio le incertezze rimangono: se dal 15 finirà in zona arancione gli impianti resteranno chiusi - LEGGI L'ARTICOLO

I ristoratori: "Fateci lavorare anche la sera"

Incassi giù fino all'80% nelle regioni che dal primo febbraio sono entrate in zona gialla. Nonostante l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, il bilancio dei primi quattro giorni di apertura dei ristoranti in Calabria, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto è drammatico e conferma la situazione che stanno vivendo le altre regioni, tra cui la Toscana, nelle quali il semaforo giallo è scattato prima. È quanto emerge da un'indagine nazionale effettuata da TNI Italia - Tutela Nazionale Imprese - Ristoratori Toscana, che rappresenta 40mila aziende in Italia. "I dati sono agghiaccianti e confermano le nostre previsioni: il fatturato dei primi quattro giorni, dal lunedì al giovedì, è pari al 20% di quello riferito allo stesso periodo del 2019", dicono gli esercenti.

"Aprire solo a pranzo è un flop"

"Farci riaprire solo a pranzo - spiega Pasquale Naccari, portavoce di TNI Italia - Tutela Nazionale Imprese e presidente di Ristoratori Toscana - si è rivelato come previsto un flop. Siamo alla canna del gas. Questa riapertura è solo un tentativo inutile di tornare alla normalità e di rimettere le nostre aziende in piedi. Ribadiamo: non è sufficiente e lo dimostrano i nostri registratori di cassa. Il Governo deve darci la possibilità di poter lavorare anche la sera