Toscana, quasi 60mila alloggi su internet. "Finalmente una tassazione che riporta equità"

Una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha definito legittima la normativa italiana che obbliga i portali di prenotazione a operare una ritenuta del 21% sui corrispettivi riscossi per conto delle locazioni non imprenditoriali e a trasmettere all'Agenzia delle Entrate i dati relativi ai contratti.

Airbnb

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Firenze, 22 dicembre 2022 - “Finalmente, anche chi offre locazioni brevi sarà soggetto a tassazione come gli operatori di tutte le altre strutture ricettive”. Esulta il presidente di Federalberghi Toscana (Confcommercio), Daniele Barbetti, che parla di “un verdetto storico, che riporta equità sul mercato, ristabilendo le regole base della concorrenza leale". Ma cos’è successo? Oggi, una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha definito legittima la normativa italiana che obbliga i portali di prenotazione a operare una ritenuta del 21% sui corrispettivi riscossi per conto delle locazioni non imprenditoriali e a trasmettere all'Agenzia delle Entrate i dati relativi ai contratti. 

"Questa sentenza - chiarisce Barbetti - tocca molto da vicino la Toscana, purtroppo da sempre “paradiso di Airbnb” in Italia, ed è destinata a far emergere una fetta importante del mercato turistico, che finora restava sommersa alimentando l'evasione fiscale e distorcendo il mercato. Ora, finalmente, anche chi offre locazioni brevi sarà soggetto a tassazione come gli altri operatori ricettivi. È il primo passo concreto per regolamentare un fenomeno che negli ultimi 10 anni ha stravolto le nostre città d'arte, minandone la vivibilità e rendendo di fatto inutile ogni pianificazione urbanistica per la gestione della ricettività e dei flussi. Pianificazione a cui invece sono soggette le imprese alberghiere''. Dall'analisi condotta dal Centro Studi di Federalberghi risulta che la Toscana è la regione con il più alto numero di annunci di locazioni turistiche sul portale Airbnb: quasi 60mila (59.058). Più della metà delle case offerte per affitti brevi (56,9%) resta aperta oltre sei mesi l'anno. Nella maggior parte dei casi (85%) si tratta di interi appartamenti. Il 70% degli annunci (41.225) è pubblicato da Host che gestiscono più di un alloggio.

La maggiore concentrazione di annunci è nel comune di Firenze (10.756). A grande distanza, seguono i comuni di Lucca (1.687), Pisa (1.181), Siena (1.130), Cortona (1.089) e Viareggio (1.070). A ruota, compaiono molti comuni della costa (come Viareggio e Castiglione della Pescaia) e dell'isola d'Elba (Capoliveri e Campo). “Sono numeri incredibili, che finora sono sfuggiti al fisco e alle statistiche ufficiali”, sottolinea il presidente di Federalberghi Toscana (Confcommercio), ma “sono ancora parziali, visto che la nostra analisi ha preso in considerazione solo Airbnb, ma di portali simili ne esistono anche altri”. “Basta leggere i dati con occhio critico - evidenzia Barbetti - per svelare le quattro grandi bugie della cosiddetta sharing economy. Innanzitutto, non è vero che si condivide l'esperienza di vita in casa con il proprietario, visto che la maggior parte degli annunci si riferisce all'affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno. Poi, non è vero che le locazioni brevi siano attività occasionali, dal momento che la maggior parte degli annunci si riferisce ad appartamenti disponibili per oltre sei mesi all'anno, e neppure che siano semplici integrazioni del reddito, poiché moltissimi inserzionisti gestiscono più di un alloggio e questo si configura come una vera e propria attività economica imprenditoriale”. E il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “Speriamo che lo stesso principio si applichi ora per disciplinare il commercio elettronico”.