Bimba di Palermo: morte cerebrale. Fatale la Blackout Challenge su TikTok

A 10 anni si è stretta una cintura al collo per provocarsi uno svenimento. Voleva partecipare alla 'Blackout Challenge', un gioco assurdo sui social. TikTok: "Non ci risultano video che abbiano incoraggiato la sfida"

Pronto soccorso, foto generica (Foto Torres)

Pronto soccorso, foto generica (Foto Torres)

Palermo, 21 gennaio 2021 - Il mondo social e l’Italia intera sono sotto choc per il dramma di una bimba di Palermo. La piccola ha 10 anni ed è stata ricoverata in rianimazione all'ospedale "Di Cristina", nel capoluogo siciliano. Per lei è stata dichiarata intorno alle 13:30 la "morte cerebrale". I genitori hanno acconsentito all'espianto degli organi, in corso le procedure di accertamento previste dalla legge. 

La bambina è arrivata al pronto soccorso in arresto cardiocircolatorio dovuto a un'asfissia prolungata. I medici sono riusciti a far ripartire il battito, ma la piccola è rimasta in condizioni molto critiche. Sono stati compiuti tutti i tentativi possibili, sperando nel miracolo. Fino all'ultimo bollettino che ha spento le residue flebili speranze.

La piccola è vittima di un gioco orribile quanto assurdo, la tristemente celebre Blackout Challenge, a cui avrebbe partecipato su TikTok, uno dei social più frequentati da adolescenti e, come in questo caso, bambini. Si è legata la cintura alla gola, finché non ha perso conoscenza. I genitori l'hanno trovata esanime a terra, non è chiaro da quanto fosse priva di sensi. 

TikTok

TikTok non ha "riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato" alla 'blackout challenge'. Così un portavoce del social network. "Siamo davanti a un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina", dichiara. "La sicurezza della community TikTok è la nostra priorità assoluta, per questo motivo non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi", aggiunge. E chiarisce: "Utilizziamo diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy. Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro. Siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini".

Blackout Challenge

Una sfida di soffocamento estremo, una prova di forza e 'coraggio' che può trasformarsi, come in questo caso, in tragedia. È la Blackout challenge, gioco fatale su cui, evidentemnte, non è mai poca la disinformazione. Come partecipare è piuttosto semplice: ci si filma o fotografa mentre si prova a provocarsi uno svenimento. Con corde, sciarpe o quello che si trova. Una cintura, nel caso della bimba di Palermo. Non è necessario essere soli, si può anche ricorrere all'aiuto di qualcuno. L'importante è la successiva condivisione sui social del filmato/fotografia.

Perché correre un simile rischio? Se ne conoscono le conseguenze? Spirito di emulazione a parte, sul web spesso circolano fake news: c'è chi dice che subito prima di perdere i sensi inneschi una sorta di euforia, quasi un senso di rilassamento che precede lo svenimento. Falso. Lo ha chiarito in un'intervista a Repubblica qualche anno fa Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia e Past President della Società Italiana di Psichiatria. "Il soffocamento porta a sensazioni di panico e a una perdita di conoscenza che può causare dei profondi danni neurologici", le eloquenti parole di Mencacci nel settembre 2018.