Vaccino, terza dose in Toscana: ecco il piano per garantire i richiami

Se sarà dato il via libera per tutta la popolazione, gennaio sarà il mese più intenso. Si va avanti per realizzare il nuovo hub della Croce Rossa

Vaccinazioni

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Firenze, 28 ottobre 2021 - Terza dose: in Toscana l’adesione è buona. Dai dati regionali emerge che tra i 180mila over 80 che hanno maturato i sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, 55mila hanno già fatto la terza dose: cioè il 31% degli aventi diritto. Un suggerimento importante per la programmazione della campagna nei prossimi mesi.  Nell’attesa di indicazioni ministeriali specifiche sui target di popolazione cui potrebbe toccare la terza dose in futuro, la Toscana sta infatti rimodulando il piano di somministrazione dei vaccini.

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L’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini ha fatto realizzare una simulazione alla direzione della Sanità digitale – guidata da Andrea Belardinelli – per verificare la necessità di dosi e calibrare di conseguenza l’offerta, nel caso la dose di richiamo venisse effettivamente estesa a tutta la popolazione. Il primo dato emerso è appunto che tra gli over 80 il 31% di chi era stato vaccinato con seconda dose da più di sei mesi ha già fatto il richiamo.

Tra i sanitari l’adesione è percentualmente superiore a quella degli over 80, anche se non è stato possibile estrarre un numero esatto per via del fatto che i canali di prenotazione non viaggiano solamente attraverso portale: ci sono anche agende interne alle strutture ospedaliere. In Toscana, a ieri sera, erano già 120mila le dosi di richiamo effettuate. Dalla partenza della campagna per la terza dose, sulle cinque categorie (estremamente vulnerabili, sanitari, Rsa, over 80 e over 60) si sono prenotate oltre 220mila persone.

Con la terza dose per tutti i cittadini l’offerta di vaccini, anche in Toscana, dovrà essere mantenuta alta fino alle porte della prossima estate. Cambiano dunque le prospettive e anche l’organizzazione dei centri vaccinali gestiti dalle aziende sanitarie: molti hub sono stati già chiusi. Ma con i grandi numeri in movimento è difficile poter immaginare di fare a meno di strutture ad alta capacità che possano funzionare ‘a fisarmonica’: ampliando l’offerta a seconda delle necessità del periodo.

Ma si vaccina anche dai medici di famiglia, dai pediatri e in farmacia. Al momento della chiusura del Mandela forum, fissata per il 15 novembre, a Firenze aprirà (il 16 novembre) un nuovo maxi hub della Croce Rossa, allestito con tensostruttura nel parcheggio dell’aeroporto Vespucci di Peretola, vicino alla fermata del tram. Sarà dunque garantita la continuità all’attività vaccinale e anche la possibilità di effettuare grandi numeri: fino a 2.000 vaccini al giorno nel nuovo hub, 5.000 circa in tutto nelle strutture ancora aperte dell’Asl Toscana centro. In base ai conteggi effettuati la Toscana a novembre potrebbe dover effettuare 222.417 terze dosi, quelle relative a quanti avevano ricevuto la seconda dose nel mese di maggio, poi 275.585 a dicembre, 700.153 a gennaio, 385.583 a febbraio, 386.741 a marzo, 210.196 ad aprile e, per ora, 41.159 a maggio. Ma ancora non c’è l’ufficialità. Per adesso non si sa a quali altre categorie toccherà al terza dose.

E non è detto che tutti la facciano e neppure che la facciano all’esatta scadenza dei sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale: per tutti questi motivi è complesso organizzare una programmazione che consenta di non far mancare l’offerta se ci sarà richiesta, ma evitando sprechi di risorse e personale qualora l’adesione non dovesse risultare così massiccia. «Per questo abbiamo modulato un piano a fisarmonica che ci consenta di aprire o chiudere strutture in base alle necessità senza costi fissi ma legati unicamente al personale in campo – spiega l’assessore Bezzini – La Toscana è pronta a fronteggiare le richieste: le tre Asl hanno già dettagliato l’organizzazione».