Telegram oscura Basta dittatura, la chat dei No vax. "Minacciavano i medici"

Sul gruppo erano stati pubblicati i dati sensibili di politici e virologi. Bassetti: "Ora i processi, chi deve pagare paghi". Già aperto un nuovo account sostitutivo "Basta Dittatura-Proteste"

'Basta dittatura' oscurata da Telegram

'Basta dittatura' oscurata da Telegram

Torino, 28 settembre 2021 - Scure di Telegram sulla chat No Vax e No Green pass. 'Basta dittatura' da diverse ore non è più accessibile sul social network. "Questo canale non può essere visualizzato perché ha violato i Termini di Servizio di Telegram", lo scarno messaggio che appare da stanotte se si prova ad accedere. A innescare la citata violazione dei termini sarebbe stata "l'incitazione alla violenza".

Pavel Durov, chi è il fondatore di Telegram che ha oscurato i no vax

 Migliaia gli italiani che utilizzavano il gruppo, divenuto anche un mezzo per autoconvocarsi alle manifestazioni. E non solo: perché su 'Basta dittatura' erano stati pubblicati indirizzi e numeri di telefono di Palazzo Chigi, del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e altri politici e di noti virologi. Poi messaggi minatori, tra cui le minacce al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. 

Nelle scorse settimane la Procura di Torino aveva emesso un decreto di sequestro dopo la diffusione dei dati sensibili. Nel provvedimento si chiedeva la "collaborazione volontaria" degli amministratori della piattaforma fondata da Pavel Durov e gestita da una società con sede a Dubai.  La stessa pm che indaga era finita nel mirino della chat.

Insieme a lei diversi politici, il presidente dell'Aifa Giorgio Palù e l'infettivologo Matteo Bassetti che ha subito commentato la decisione di Telegram. "Speriamo che sia solo l'inizio, visto che già una volta era stato chiuso e poi riaperto", ha detto. "Io mi auguro che chi ha commesso su queste piattaforme reati molto gravi, che vanno dalle minacce allo stalking ad altri, venga perseguito molto rapidamente con processi fatti in maniera tempestiva", ha aggiunto. Sul canale era finito anche il suo numero di cellulare. 

Sempre questa notte è stata oscurata anche la pagina "Basta Dittatura Chat"che vanta oltre 7mila utenti iscritti.

Durov: "Li abbiamo avvisati ma minacciavano medici"

"Questo canale e la chat di gruppo hanno incitato alla violenza contro i medici che effettuano la vaccinazione. Hanno pubblicato dati privati di medici specifici e ne hanno chiesto l'esecuzione. Incitare alla violenza è contro i Termini di servizio di Telegram". È quanto si legge nella chat di Telegram di Pavel Durov, fondatore della piattaforma, a commento delle critiche di utenti italiani dopo la chiusura di 'Basta Dittatura', il canale no vax oscurato questa notte.

"Abbiamo avvertito gli amministratori di questi canali prima di fermare la violazione, ma non hanno agito. Inoltre, è intervenuta anche la procura di Torino, città dove ho frequentato l'asilo e le elementari. Per quanto riguarda i flashmob, sono inutili", si legge ancora. Chi scrive aggiunge che "su qualsiasi altra app mobile tali canali sarebbero stati rimossi settimane fa senza preavviso. A differenza della maggior parte delle altre piattaforme, Telegram consente agli utenti di esprimere ragionevoli dubbi e preoccupazioni in merito alla vaccinazione obbligatoria. Ciò che non permetteremo mai, tuttavia, sono gli appelli pubblici alla violenza, che sono stati limitati su Telegram dal 2015", conclude il post nella chat di Durov.

L'account sostitutivo 'Basta Dittatura-Proteste'

Non è passato molto tempo dall'oscuramento su Telegram di "Basta Dittatura" per far aprire al gruppo no vax un altro account sostitutivo stavolta con il nome "Basta Dittatura-Proteste". E tra i primi messaggi condivisi da nuovo profilo c'è: "Bisogna andare su una piattaforma alternativa e basta. Quello che ha fatto Telegram ieri è stata una spaccatura totale non recuperabile". Lo scrivono gli organizzatori del profilo "Basta Dittatura-Proteste" che in mattinata aveva raggiunto già più di 6mila. "Se la politica di Telegram è la censura di canali scomodi allora inutile perdere energie per poi essere bloccati di nuovo" scrivono gli organizzatori orientati a cambiare piattaforma per scambiare informazioni sulle proteste contro vaccino e green pass.