Test per il coronavirus gratuiti e a pagamento: quali sono e come farli

Dai tamponi orofaringei ai test sierologici: il quadro completo in Toscana

Un laboratorio di analisi

Un laboratorio di analisi

Firenze, 3 aprile 2020 - Il dubbio di aver contratto il coronavirus non fa dormire sonni tranquilli ai toscani, fra paure per la propria salute e timori di contagiare gli altri.

Ed ecco che è scattata la corsa allo screening privato: migliaia le richieste arrivate in queste settimane ai centri di analisi e alle cliniche della Toscana, che hanno risposto adeguandosi alla domanda.

Non sono mancate le polemiche politiche contro il "mercato dei test", in particolare da parte di Potere al Popolo e di alcuni consiglieri Pd della Toscana. Ma intanto diverse strutture private hanno iniziato ad accettare le prenotazioni, mentre altre si stanno organizzando. La confusione però è molta e sono quindi opportuni alcuni chiarimenti. 

I tamponi orofaringei

I tamponi orofaringei di cui tanto si parla, finora non potevano essere fatti privatamente, ma venivano somministrati ai cittadini solo dai medici di famiglia o all’arrivo in ospedale, a fronte di sintomi. Si tratta di stick che, strofinati contro le pareti della gola e dopo analisi, consentono di vedere se il virus è presente. Vari laboratori privati (come Synlab di Sesto Fiorentino) collaborano con la Regione all’analisi dei risultati, ma nell’ambito dello screening pubblico.

Ieri però, Menarini Diagnostics e Credo Diagnostics Biomedical hanno annunciato un accordo per distribuire il kit Sars-CoV-2 che permette risultati in tempi brevissimi. Da Menarini assicurano che, pur dando priorità al pubblico, saranno disponibili anche per i laboratori privati già dalla prossima settimana.

«Proprio le dimensioni ridotte – si legge in una nota - e la semplicità di utilizzo, consentono la diagnosi immediata in contesti come, per esempio, pronto soccorso, tende triage, aeroporti, porti, stazioni ferroviarie».

Il test prevede il prelievo di un campione naso o orofaringeo, da parte di personale sanitario. Questo viene poi inserito in un flaconcino contenente un liquido apposito, e agitato. Il suo contenuto è quindi versato in un altro flaconcino, con il reagente che, una volta richiuso, viene inserito all’interno del sistema VitaPCR™, avviando il processo di analisi. Entro 20 minuti lo strumento rilascia il risultato sul proprio schermo, indicando negatività o positività del campione analizzato.

I test sierologici

Nelle ultime settimane, soprattutto in Toscana, si è parlato molto di screening di massa tramite test sierologici. Il loro obbiettivo è individuare la presenza di anticorpi IgM, che indicano un’infezione virale in corso, e di anticorpi IgG, che evidenziano come l’infezione sia ormai alle spalle, ma abbia lasciato nell’organismo ‘memoria’ del virus (e quindi una maggiore protezione in caso di nuovi attacchi). Anche in questo caso però è bene distinguere fra tipologie diverse, solo in parte disponibili al momento sul mercato a richiesta dei cittadini.

Nei laboratori privati sono infatti possibili, presentando ricetta medica, due tipi di esami: il test che si effettua facendo cadere su uno stick una goccia di sangue (test rapido immunocromatografico) e il test con analisi del sangue, tramite normale prelievo (test automatico in chemiluminescenza). Va precisato che il primo si divide a sua volta in due tipi: il test che si basa sulla reazione di proteine sintetiche e il kit che usa il virus nativo inattivato.

Nella maggior parte dei laboratori privati vengono al momento fatti i test rapidi con proteine sintetiche, considerati un po’ meno affidabili delle altre due opzioni, ma più facilmente reperibili sul mercato perché prodotti da numerose aziende italiane e straniere. Il costo, in questo caso, parte da 25-30 euro, che possono salire a 55-60 per il servizio a domicilio o a cifre maggiori in base alla tipologia di kit. Moltissimi centri di analisi privati, un po’ in tutte le province toscane, si stanno organizzando per somministrarli e, già in questi giorni, hanno iniziato a raccogliere le prenotazioni.

Più difficile trovare il test in chemiluminescenza con analisi del sangue che nella nostra regione partirà a breve, per esempio, all’Istituto Fanfani di Firenze. Il costo oscilla in questo caso fra i 70 euro in loco e i 140 a domicilio, con risultato in 1-2 giorni. Prevede, come già detto, un vero e proprio prelievo di sangue, per permettere il successivo esame in laboratorio.  

I test sierologici con virus inattivato

Un capitolo a parte è quello dei test con il virus nativo inattivato, quelli di cui la Regione Toscana ha annunciato l’acquisto per uno screening di massa (800mila i kit prenotati per l’acquisto). I test comprati dalla Regione vengono prodotti dalla Diesse - Diagnostica Senese che ha assicurato priorità assoluta nei rifornimenti (appena saranno pronti, nelle prossime settimane) proprio alla Toscana e, a seguire, al resto del sistema sanitario nazionale. Visto che pochissime realtà al mondo sono in grado di produrre kit di questo tipo e che la domanda del pubblico è altissima non è detto che i laboratori privati riusciranno a breve ad averli. Saranno invece somministrati (sempre su scelta dei medici e in base alle indicazioni della Regione Toscana) al personale medico, infermieristico e sanitario, agli anziani e agli operatori delle Rsa, a chi lavora in carcere e ad altri soggetti considerati a rischio. 

«Abbiamo ricevuto migliaia di richieste dall’Italia e dall’estero – spiega Massimiliano Boggetti, amministratore delegato di Diesse Diagnostica Senese – sia da laboratori privati che da Paesi stranieri per il loro sistema sanitario. Abbiamo però preso un impegno con la Regione Toscana e con il sistema sanitario nazionale, garantendo di fornire loro i kit al prezzo di costo, senza alcun ricarico. Al momento stiamo coltivando il virus, visto che i nostri test prevedono appunto l’uso del virus nativo inattivato (quindi reso innocuo ndr): un approccio che garantisce grande efficacia. Ci sono dei tempi biologici e dei tempi tecnici da rispettare, ma contiamo di essere pronti per metà aprile. Abbiamo anche ampliato il nostro settore produttivo per continuare nei prossimi mesi e anni a poter fornire i kit: siamo convinti che l’emergenza verrà superata, ma anche che sarà importante avere gli strumenti per continuare a convivere con questo virus e gestirlo al meglio nel tempo».  

Sinergie fra Regione e privati

Intanto i laboratori privati e l’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) hanno risposto all’appello del presidente della Toscana, Enrico Rossi, per collaborare a 360 gradi. «Siamo a disposizione – ha spiegato il presidente di Aiop Toscana, Paolo Spolaore – sia per incrementare i controlli e gli screening nelle cliniche, in linea con quanto abbiamo già fatto, sia per mettere i nostri strumenti e servizi a disposizione della Regione, per sinergie e collaborazioni».

Nei prossimi giorni verranno definiti i dettagli, ma l’obbiettivo è fare sinergia nella gestione degli test sierologici (in particolare nelle Rsa) e condividere i dati sui pazienti positivi. È infatti importante che, anche se fatti privatamente, tutti i test e i tamponi con risultato positivo confluiscano in una banca dati condivisa, permettendo un monitoraggio globale della situazione.