Primo maggio, il Pd lancia un siluro a Giani. "Supermercati aperti decisione sbagliata"

La lettera de i consiglieri regionali dem della Toscana: "Dissentiamo". Il presidente toscano: "Decisione straordinaria causa crisi"

Il governatore della Toscana Eugenio Giani sta vivendo un periodo difficile

Il governatore della Toscana Eugenio Giani sta vivendo un periodo difficile

Firenze, 1 maggio 2021 - In serata il presidente della Toscana Eugenio Giani promette: "Questo Primo maggio è andato così, ricordiamoci che ci troviamo in una lunghissima situazione emergenziale purtroppo. Il prossimo Primo maggio sarà tutto chiuso: nel 2022 pieno e tradizionale rispetto della festa del Lavoro. Vorrà dire che siamo usciti da questa terribile crisi da pandemia". Ma ormai non c’era più tempo per trattenere la protesta in casa: prima i sindacati, Cgil in testa, poi tutto il gruppo consiliare toscano del Pd hanno tuonato contro Giani e la decisione "sbagliata e non concertata" di dare la possibilità di aprire i negozi e i super per mezza giornata il Primo maggio.

Tutti i dem del consiglio regionale capitanati dal capogruppo Vincenzo Ceccarelli gli hanno scritto una lettera. "Temiamo che il messaggio che sta passando sia sbagliato e la Toscana non può mandare questi segnali, non può ammainare la bandiera del Primo maggio, neppure per mezza giornata, neanche in una situazione particolare come quella determinata dalla pandemia di Covid 19".

Niente scuse, niente giustificazioni quindi per il gruppo Pd in Regione. Un messaggio fortissimo che arriva dalla superforza di maggioranza che sorregge la giunta Giani (con i due consiglieri di Italia Viva e la componente di Sinistra civica ecologista in giunta con l’assessora Spinelli). Il capogruppo Ceccarelli anche stavolta ha cercato di mediare ma la rabbia dem era a livelli altissimi. Il tam tam è iniziato di prima mattina sulla chat Pd nei telefonini poi è sfociato nella riunione del gruppo consiliare. Si è arrivati alla lettera di censura anche se qualcuno, si racconta a Palazzo Panciatichi, voleva chiedere a Giani anche la revoca del provvedimento.

Come consiglieri regionali del Pd "riteniamo che le battaglie per i diritti dei lavoratori non debbano essere delegate solo ai sindacati, lasciandoli soli, ma invece pensiamo che debbano essere parte integrante della nostra proposta e azione politica. Per questo, caro presidente, in questo caso, ti esprimiamo civilmente il nostro dissenso". Nella lettera i consiglieri dem evidenziano la valenza della festa "come simbolo della lotta costante che nel tempo hanno dovuto sostenere i lavoratori per la propria emancipazione, per i diritti di lavoro e nel lavoro. Il Primo maggio è molto di più di una data segnata come festiva nel calendario. È una bandiera di diritti e libertà che, come tu sai, non sono patrimonio comune ovunque". I consiglieri ricordano in proposito i lavoratori delle piattaforme digitali in lotta per il riconoscimento di diritti, ma anche gli stessi addetti della grande distribuzione che non si sono mai fermati col lockdown. Invitano dunque Giani a riflettere su "che cosa rischia di dire loro la Toscana impedendogli di celebrare la propria festa".

Il dissenso del Pd arriva al termine di una settimana di fuoco, caraterizzata anche dal dibattito in consiglio regionale sul caso keu che ha visto, in base a quanto proposto da Giani, anche la cancellazione dell’emendamento sotto inchiesta, firmato da quattro esponenti del Pd. Anche Sinistra civica ecologista ha preso le distanze da Giani: "Il Primo maggio è simbolo di lotta per i diritti. Così la doveva vivere la Regione Toscana, dando un segnale forte al mondo del lavoro che è stato ed è fortemente esposto durante la pandemia, disponendo la chiusura per l’intera giornata".

Centrodestra toscano nuovamente all’assalto grazie alla guerra interna nel centrosinistra: "Che ci fossero attriti tra il Pd ed il governatore Giani era sotto gli occhi di tutti - evidenzia il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Torselli - . Sorprende che i consiglieri regionali del Pd si dissocino. Non è Giani ad aver ammainato la bandiera, ma il Pd che non è più dalla parte dei lavoratori da oltre 20 anni. Il Pd cerca scuse per prendere le distanze da Giani che ha sbagliato tutto da quando è stato eletto".