Violenza sulle donne, basta con gli stereotipi sessisti. Il caso dello stupro di Firenze

Se ne è parlato a Palermo in una conferenza promossa dal centro studi Pio la Torre

Un tribunale

Un tribunale

Firenze, 23 gennaio 2023 - Nel 2021 la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l'Italia per stereotipi sessisti. Il caso riguardava lo stupro commesso a Firenze da sette uomini, noto alle cronache come lo 'stupro della Fortezza da Basso'. "Diversi passaggi della sentenza della corte di Appello di Firenze, poi impugnata, avevano stigmatizzato la vittima, bisessuale, con commenti ingiustificati su ciò che indossava". A ricordarlo la sociologa Alessandra Dino, dell'Università di Palermo, intervenendo alla conferenza sulla 'Violenza di genere nella società civile e nelle organizzazioni mafiose', promossa dal centro studi Pio La Torre, che si è svolta stamani a Palermo.

"La prevenzione è possibile – ha sottolineato la sociologa intervenendo sul tema della violenza di genere - se ci sono dei reati sentinella, come lo stalking, che precedono il femminicidio, ma occorre una rivoluzione culturale. In una democrazia compiuta ci devono essere spazi nuovi e liberi dove la violenza può essere immediatamente riconosciuta". Lungo sembra dunque ancora il percorso per sfuggire alla cosiddetta 'vittimizzazione secondaria'.

“Sulla violenza di genere la legge è arrivata sempre un po' in ritardo - ha detto l'avvocato Monica Genovese -, il legislatore ha aperto un varco solo nel 1996 con una serie di provvedimenti che poi sono sfociati nell'approvazione del Codice rosso. La convenzione di Istanbul, poi, ha posto il tema della necessità di passare dalla repressione alla prevenzione dell'abuso. In questo senso la misura protettiva del ricorso alle case rifugio per le vittime è una conquista in termini di tutela, ma perché costringere le donne a subire un'ulteriore violenza lasciando la propria casa? Una misura cautelare adeguata sarebbe quella di allontanare il maltrattatore".