Strage della funivia, il gip: "Dovreste essere contenti che il sistema è garantista"

Le parole del giudice Donatella Banci Buonamici dopo la scarcerazione di due delle persone arrestate

Periti al lavoro intorno alla funivia precipitata

Periti al lavoro intorno alla funivia precipitata

Verbania, 1 giugno 2021 - «Dovreste ringraziare che il sistema è così, dovete essere felici di vivere in uno Stato in cui il sistema fa giustizia o è una garanzia e invece sembra che non siate felici, l'Italia è un paese democratico». Così il gip di Verbania Donatella Banci Buonamici, che ha scarcerato sabato i tre fermati per l'incidente della funivia del Mottarone, mettendo ai domiciliari Tadini, ha risposto ai cronisti fuori dal Tribunale. Un riferimento alla scarcerazione di due delle tre persone che erano finite in carcere per la tragedia della funivia Stresa-Mottarone, costata la vita a 14 persone. 

Donatella Banci Buonamici
Donatella Banci Buonamici

Vertice in procura con il consulente

Si è intanto svolta, in procura a Verbania, l'incontro durato l'intera mattinata tra gli inquirenti e il consulente tecnico Giorgio Chiandussi, nominato dalla procura, per accertare le cause dell'incidente della funivia del Mottarone in cui domenica 23 maggio hanno perso la vita 14 persone.

Ora il procuratore capo Olimpia Bossi e il pm Laura Carrera dovranno lavorare al quesito tecnico sulla fune e sul sistema frenante della cabina precipitata, esami che dovranno essere effettuati con la forma dell'accertamento irripetibile e quindi con le informazioni di garanzia a tutte le persone coinvolte per dare modo ai difensori di nominare i propri consulenti. La rimozione della cabina, secondo chi lavora all'inchiesta, "non ci sarà prima di settimana prossima".

In campo gli ispettori del Ministero

Prosegue invece il sopralluogo sul Mottarone degli ispettori della commissione nominata dal ministero delle Infrastrutture per l'indagine in corso. Secondo quanto si è appreso il gruppo di esperti della commissione ministeriale, nel corso del sopralluogo di questa mattina sul luogo del disastro della funivia del Mottarone, si è soffermato a scattare numerose immagini della cosiddetta "testa fusa", il cuneo di piombo che aggancia la fune traente alla cabina, che si trova conficcato in un albero nei pressi del relitto della cabina numero 3. I tecnici al termine dell'ispezione hanno spruzzato uno spray che dovrebbe servire a preservare dal deterioramento i reperti in attesa dei cosiddetti "accertamenti irripetibili".