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Versilia, 22 maggio 2022 - Il subbuglio è collettivo. Non solo tra i balneari, che hanno davanti a sé lo spettro delle aste dei bagni a partire dal 2024, ma anche la politica si interroga, discute, lancia appelli. Da destra a sinistra, temendo che possano sparire le piccole e medie imprese sostituite da multinazionali. Il governatore della Liguria Giovanni Toti, parlando alla convention Satec 2022 di Confindustria nautica a Viareggio, invoca risposte: "Al Carillon di Paraggi metà concessione è prorogata mentre l’altra no perché un pezzo, i bagni e la cucina, stanno in un Comune, la sala da pranzo e lo stabilimento balneare in un altro". "L’obiettivo – dice a sua volta il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni – è trovare un’intesa. Chiediamo che venga fatta entro 24 mesi: la nostra non è una scusa per procrastinare, nella peggiore delle ipotesi le gare slitterebbero di sei mesi, a giugno 2024. Ma se non si fa subito, poi dovranno farlo i Comuni, e potrebbero perdere anche più di due anni". Sul ddl concorrenza è intervenuto anche il segretario nazionale del Pd Enrico Letta, presente a Camaiore a sostegno del candidato sindaco Marcello Pierucci: "Il premier Draghi ha fatto bene a richiamare tutti ad assumersi le proprie responsabilità. Il nostro atteggiamento obbligherà tutti a stare al tavolo e a trovare una soluzione". Confessa la paura tremenda di veder svanire gli investimenti di una vita, al pari dei suoi 26mila colleghi in tutta Italiane. Paventa effetti nefasti per chi ha la residenza nello stabilimento balneare, per i dipendenti e l’indotto. In prima linea contro la Bolkestein, Francesco Verona, titolare del bagno King di Marina di Pietrasanta, una delle 450 realtà della Versilia, confida però che i bagni alla fine resteranno fuori dalla direttiva. Tra un anno e mezzo potrebbero scattare le aste: ...
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