La lite, poi l’agente spara nel parco. E a Firenze la sicurezza diventa un caso

I colpi in pieno giorno in un’area frequentata da bambini. Il poliziotto arrestato, indagine nel mondo dello spaccio

Carabinieri alle Cascine

Carabinieri alle Cascine

Firenze, 20 maggio 2022 -  Un sospetto spacciatore gambiano di 22 anni ferito in modo lieve a una guancia, lo ’sbaffo’ di un coltello. Due colpi di pistola sparati, ma "in aria" secondo le prime notizie. Fatto inquietante, certo. Ma sulla ’scena del crimine’, in viale degli Olmi alle Cascine, poche centinaia di metri dal Ct Firenze, c’erano troppi investigatori. Troppo movimento. Più tardi si è capito perché.

A sparare sarebbe stato un poliziotto della questura fiorentina con la propria Beretta d’ordinanza. Non era in servizio. 47 anni, da febbraio a Firenze, ha incontrato un gambiano di 22 anni, più volte denunciato per spaccio. Uno dei tanti che pullulano alle Cascine offrendo droga. Anche a chi passa per fare jogging. Il poliziotto è stato arrestato con la compagna, per resistenza ai carabinieri durante la perquisizione dell’appartamento per recuperare la Beretta e stabilire se i colpi sono (come si crede) partiti da quella pistola.

Questione sicurezza

L’episodio riporta all’attenzione la questione sicurezza a Firenze già sentita per il ’caso-Stazione’, lo spaccio, le rapine in strada a donne sole, l’imperversare di topi d’auto che fracassano vetri per pochi spiccioli. Ora spari in pieno giorno alle Cascine: ci è mancato poco che qualcuno si trovasse in mezzo a una sparatoria. "Ho parlato col comandante dei carabinieri, cerchiamo di capire cosa è successo, solo allora potremo esprimere un giudizio", ha detto il sindaco Dario Nardella."Detto ciò tolleranza zero, ne parlerò con la ministra Lamorgese e col comandante generale dell’Arma".

Le reazioni politiche

 "Città insicura. Fatto da non minimizzare", dicono Giovanni Galli e Federico Bussolin, consigliere regionale e comunale della Lega. Per FdI " servono misure drastiche. Situazione fuori controllo per colpa della sinistra". Francesco Torselli, Alessandro Draghi e Jacopo Cellai, di FdI dicono che "il Parco si è trasformato in una favela dove regna la delinquenza". Per il capogruppo di FI in Regione Marco Stella "serve un presidio fisso".  

Giovanni Spano