Sparatoria a Prato, gambizzati in un locale. La mala cinese rialza la testa e fa paura

Il regolamento di conti a colpi di pistola fra bande rivali: i due banditi in fuga. In passato tanti fatti di sangue per il controllo dello spaccio e della prostituzione

Una volante della polizia

Una volante della polizia

Prato, 31 agosto 2022 - Gambizzati mentre stavano cenando, forse per un regolamento di conti fra bande rivali. E’ in questo ambito che le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Prato si stanno muovendo per far luce sul violento episodio avvenuto domenica sera, poco prima di mezzanotte, in un circolo cinese che si trova in via dei Confini, fra i comuni di Prato e Campi Bisenzio. Un caso che ha fatto salire di nuovo l’asticella dell’attenzione in città, riportando agli anni bui in cui le bande organizzate di orientali mettevano a ferro e fuoco la città per accaparrarsi la gestione di attività illecite, come lo spaccio, il gioco di azzardo e la prostituzione.

Un periodo sanguinario in cui le bande si ammazzavano per strada: nel 2010 due cinesi furono uccisi in mezzo alla gente a colpi di mannaia e, più recentemente, una sparatoria avvenuta all’esterno delle Cascine di Tavola, il più noto parco della città. Una scia di sangue che poi ha portato agli oltre 30 arresti nell’ambito dell’inchiesta China truck nella quale agli indagati venne contestata, per la prima volta, l’aggravante del metodo mafioso. L’inchiesta al momento è ferma al palo in attesa che inizi il processo (gli indagati nel frattempo sono tornati tutti in libertà).

L’episodio di domenica sera ha riportato la memoria a quei tempi facendo ripiombare nell’incubo della guerra fra bande di origine orientale. Secondo quanto accertato fino a ora, due uomini, con volto travisato, hanno fatto irruzione nel circolo cinese di via dei Confini. Si sono diretti verso la stanza dove i quattro imprenditori orientali stavano cenando. Uno dei due malviventi ha estratto una pistola e ha fatto fuoco ferendo alle gambe i quattro commensali.

Gli spari hanno colpito le gambe dei quattro uomini che sono caduti a terra in una pozza di sangue. I due sono scappati senza lasciare tracce.

Sono state le stesse vittime a chiamare i soccorsi mentre i gestori del locale si sono affrettati a pulire il sangue da terra facendo sparire prove che si sarebbero potute rivelare decisive per le indagini. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

I quattro imprenditori, gestori di pronto moda nella zona del Macrolotto, sono finiti in ospedale. Le loro condizioni di salute non sono gravi. La Procura ha aperto un fascicolo per lesioni aggravate in quanto gli spari non sarebbero stati diretti a organi vitali.

Insomma, gli aggressori non volevano uccidere ma solo dare un avvertimento. Di che tipo? E’ quello che le indagini dei carabinieri stanno cercando di accertare. Nel circolo, che è stato sequestrato, sono stati trovati 5 bossoli, tutti andati a segno.