Il Sole mai visto così da vicino: le prime immagini dallo spazio

Le spettacolari immagini arrivano dalla sonda Solar Orbiter ottenute grazie allo strumento italiano Metis realizzato da un team composto anche dall’università di Firenze

Il polo sud del Sole visto da Eui a bordo di Solar Orbiter

Il polo sud del Sole visto da Eui a bordo di Solar Orbiter

Firenze, 18 maggio 2022 – Sono immagini mozzafiato e uniche quelle riprese dalla Solar Orbiter durante il passaggio ravvicinato al Sole dello scorso 26 marzo, quando la sonda si trovava a solo un terzo della distanza fra la Terra e il Sole.

Vortici di gas, lunghissimi filamenti e giganteschi brillamenti: mai prima d’ora l’atmosfera del Sole era stata osservata così da vicino e le prime immagini catturate da questa distanza record si devono alla sonda Solar Orbiter, di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), grazie al contributo di strumenti italiani, come il coronografo Metis, il primo strumento del suo genere in grado di osservare la corona solare simultaneamente nella banda visibile e ultravioletta, fornendo quindi un quadro molto dettagliato sui processi che governano l'espansione del plasma solare nello spazio interplanetario.

Osservazioni della corona solare da Eui (in giallo) e Metis (bianco e nero)

 

Finanziato e gestito dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Metis è nato dalla collaborazione di Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), le università di Firenze e Padova, dell'Istituto di Fotonica e nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ifn) e da un consorzio industriale formato da Ohb Italia e Thales Alenia Space Italia. Da quella posizione, Metis ha potuto riprendere immagini della corona solare con un dettaglio senza precedenti, rivelando una struttura fatta di lunghi filamenti e molto dinamica del plasma e dei campi magnetici, aprendo la strada a nuove ricerche sui processi fisici responsabili dell'nuove indagini sui processi fisici che determinano l'accelerazione del vento solare e i fenomeni impulsivi, che possono avere un potenziale impatto sulla previsione delle tempeste geomagnetiche e per il meteo solare in genere.

“Le immagini che abbiamo ricevuto da Solar Orbiter mostrano un dettaglio mai visto prima dell'atmosfera del Sole durante il suo rapido ingresso nella nuova fase di attività del ciclo solare” afferma Marco Romoli dell’università di  Firenze e Principal Investigator dello strumento Metis. "Il coronografo Metis ha confermato le sue prestazioni nelle condizioni più estreme e ci ha fornito dati scientifici di grande valore per lo studio dei fenomeni dinamici che si producono dall'interazione di campi magnetici e plasma nella corona solare aggiunge Romoli.  Gli scienziati spiegano che questo passaggio rappresenta il primo di una serie di 'visite' ravvicinate alla nostra stella, nelle quali Solar Orbiter osserverà simultaneamente diversi strati dell'atmosfera solare, fornendo importanti informazioni utili alla comprensione dei fenomeni solari che governano l'eliosfera e la meteorologia spaziale. Il prossimo passaggio ravvicinato è previsto per ottobre 2022.

“La realizzazione del coronografo Metis - afferma Barbara Negri dell’Asi - ha rappresentato per l'Asi una sfida scientifica e tecnologica, che è stata vinta mettendo in campo le importanti competenze scientifiche presenti nel nostro Paese e la notevole esperienza dell'industria italiana". “Le immagini acquisite da Solar Orbiter da distanza ravvicinata - sottolinea Marco Stangalini dell'Asi -  mostrano dettagli della dinamica del plasma e dei campi magnetici per certi versi inattesi”.

 

Maurizio Costanzo