Siena piace ai cinghiali: 140 esemplari solo nell’area urbana

La Polizia provinciale in dieci mesi è intervenuta con catture e abbattimenti per limitare la presenza degli ungulati nel capoluogo

Una delle gabbie per i cinghiali nel comune di Siena (Foto Lazzeroni)

Una delle gabbie per i cinghiali nel comune di Siena (Foto Lazzeroni)

Siena, 19 ottobre 2021 - Cinghiali a spasso per le vie di Asciano segnalati da Coldiretti, era il maggio 2019. Una femmina con cinque piccoli. Poi la donna aggredita alla fermata del bus a Scacciapensieri: 35 punti esterni, tantissimi quelli interni perché l’animale l’aveva infilzata alla coscia. Un grande choc.

Durante il lockdown ungulati lungo la strada in Cerchiaia e nella zona di viale Bracci, di recente uno in Massetana che attraversava in mezzo al traffico. Nel gennaio 2021 aveva fatto il giro dei cellulari il video dei tre cinghiali nel parco Unità d’Italia in Pescaia, poco distanti dai giochi dei bambini, di fianco all’area sguinzagliamento cani.

Qualche settimana fa l’avvistamento a San Prospero. "Perché i cinghiali tendono ad avvicinarsi alle case e addirittura a venire in città? Prima cosa sono aree dove non si caccia, assolutamente protette. E poiché quella di selezione al cinghiale, di fatto, si svolge quasi tutto l’anno gli ungulati tendono a spostarsi nelle zone più tranquille. Vedi Siena. Senza dimenticare che qui trovano cibo facilmente", spiega il comandante della Polizia provinciale Marco Ceccanti. La grande novità è rappresentata dal fatto che dal primo febbraio scorso sono scattati gli interventi nell’area urbana di Siena perché il Comune, in presenza di ungulati in tale ambito che costituiscono pericolo potenziale per la pubblica incolumità e per la sicurezza della circolazione stradale, ha domandato alla Regione l’attivazione di azioni di contenimento.

La Regione li ha autorizzati, comandante Ceccanti? "Certo. Dal primo febbraio 2021 al 12 ottobre scorso abbiamo fatto 124 interventi. Sono stati 140 i cinghiali prelevati nell’area urbana di Siena dei quali 109 catturati e 31 abbattuti. Chiaro che nelle zone di città si evita al massimo l’uso dei fucili". Dovendo fare una mappa delle aree della città dove è stato necessario frenare la presenza degli ungulati? "Negli ultimi dieci mesi siamo stati nelle zone intorno all’ospedale delle Scotte, a San Miniato, nella zona dell’istituto agrario e di viale Toselli. La maggior parte degli interventi qui è stato possibile svolgerla con l’uso delle armi mentre, come si comprende, abbiamo messo gabbie a Montarioso, Vico Alto e in Massetana. Ne sono state posizionate alcune anche in Valli e ai Tufi". Clamorosi i tre esemplari spuntati in pieno giorno al Parco Unità d’Italia in Pescaia. "Interventi di cattura sono stati svolti infatti anche sull’asse Cappuccini-Marciano perché è da qui che gli ungulati scendevano poi verso Pescaia. Tuttora nell’area urbana a Siena sono presenti tre gabbie. Stamani (ieri, ndr ) è stato trovato un esemplare all’interno di una che è stata posta al confine tra il capoluogo e Monteriggioni". Da dove sono giunte le ultime richieste di ’aiuto’ alla Polizia Provinciale? "In estate dal sindaco di San Casciano dei Bagni per via di avvistamenti intorno al paese, più di recente dal suo collega di Gaiole in Chianti. In entrambi i casi la fase critica è stata superata ma la guardia resta alta perché, come evidente, queste sono zone con aree boscate importanti dove vivono gli ungulati". Il Covid ha frenato per un certo periodo abbattimenti e catture? "Chiaro che le restrizioni alla mobilità hanno colpito anche i cacciatori durante la pandemia. Comunque nella nostra provincia dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre dello stesso anno abbiamo svolto 2775 interventi partecipando con 11.725 unità. Dato legato al fatto che le stesse hanno presenziato a molteplici uscite, comprese guardie volontarie e chi ha svolto appositi corsi di formazione. Quanto agli esemplari abbattuti e catturati sono stati complessivamente 2496".