Sei persone con meningite virale. Infettivologo: «Non è contagiosa»

Erano in vacanza all’Elba. Il primario Sani: «Cinque già dimessi»

Il ‘pappatacio’ solitamente entra in azione tra la fine di agosto e i primi di settembre

Il ‘pappatacio’ solitamente entra in azione tra la fine di agosto e i primi di settembre

Livorno, 6 settembre 2018 - Anche questa estate ha colpito all’isola d’Elba sei persone, nell’ultima settimana, il temibile ‘pappatacio’, insetto molto diffuso nell’area mediterranea, che provoca una forma di meningite virale, non grave. L’insetto infatti trasmette, in certi casi, il ‘virus toscana’, che provoca sintomi quali febbre alta, mal di testa, rigidità nucale e alle volte stato confusionale, insomma una forma attenuata di meningite non contagiosa. Hanno accusato questi sintomi, tra martedì scorso e domenica, sei adulti che sono stati ricoverati nel reparto di malattie infettive di Livorno, che dirige il primario Spartaco Sani. Proprio lui rassicura sulle loro condizioni di salute e sull’entità del virus del quale è portatore questo dittero nematocero, della famiglia degli Psicodidi. Al di là dei paroloni, è simile a una zanzara, di piccole dimensioni, ma molto più fastidiosa, perché non si limita a pungere le sue vittima. «Abbiamo trattato sei casi dalla scorsa settimana. – conferma il dottor Sani – quattro di questi però sono stati già dimessi. Il quinto oggi (ieri, ndr). E l’ultimo, che è arrivato al pronto soccorso domenica, sarà mandato a casa presto. I pazienti trattati sono: due dell’Elba, due di Piombino, uno di Livorno e uno di Pontedera». Il dottor Sani spiega poi: «Nel 100% dei casi chi viene colpito da questo virus, viene trattato con antinfiammatori per contenere i sintomi della malattia e la durata. E ribadisco che non è contagiosa. I sintomi che provoca sono: febbre alta, rigidità della nuca, confusione mentale».

«Si registrano all’Elba in media, ogni estate, tra dieci e quindici casi di questa forma di meningite virale (virus toscana) non grave, trasmesso dal pappatacio» . Il periodo in cui il pappatacio appare ed entra in azione è tra la fine di agosto e primi di settembre. E in questo arco di tempo si concentrano i casi di virus toscana. E finita l’estate, i pappataci spariscono.

Cosa si può fare per ridurre al minimo il rischio di avere a che questo con questo temibile dittero nematocero? «L’unico suggerimento che posso dare – conclude il dotto Sani – è quello di dotarsi dell’indispensabile confezione di repellenti contro gli insetti. E se l’insetto ci punge, è bene rivolgersi al medico appena si manifestano i sintomi del virus toscana».