Vaccinata con sei dosi, lo specialista: "Meglio a un giovane che a un anziano"

Il dottor Vitali Rosati, referente Area Vaccini Fimp: “A dosi maggiori equivalgono maggiore immunogenicità ed effetti collaterali immediati maggiori, ma non gravi. Sarebbe stato peggio nel caso di un vaccino a virus vivo inattivato”

Il dottor Giovanni Vitali Rosati

Il dottor Giovanni Vitali Rosati

Firenze, 10 maggio 2021 - Ad oggi manca una casistica per quanto accaduto alla ragazza a Massa, a cui per sbaglio sono state inoculate 6 dosi di vaccino Pfizer, anziché una. Un caso simile si è verificato nei mesi scorsi in Germania, ma in quel caso erano state cinque le dosi, mentre la sperimentazione Pfizer relativa al sovradosaggio si fermerebbe a quota quattro. Al momento la 23 enne è ricoverata e sotto osservazione, per escludere effetti collaterali pesanti, e le sue condizioni sono discrete. Ma quali potrebbero essere le conseguenze per la salute e gli effetti sul corpo umano di una dose così elevata di vaccino? Lo abbiamo chiesto al dottor Giovanni Vitali Rosati, referente Area Vaccini Fimp, Federazione italiana medici pediatri.

Dottor Rosati, quali effetti collaterali potrebbero insorgere dopo un simile sovraddosaggio di vaccino anti Covid?

"Quando il vaccino Pfizer era nelle prime fasi di sperimentazione, i dosaggi sperimentati sono stati vari. In questo caso alla ragazza è stata somministrata per intero la fiala che contiene la quantità di antigene per 6 persone. Nella prima pubblicazione si descrivevano appunto i vari trial sperimentati con vari dosaggi, e a dosi maggiori corrispondevano immunogenicità maggiore ed effetti collaterali maggiori. La scelta di 0,3 ml è stata il risultato finale del giusto compromesso tra massimo dell’efficacia e minimo di effetti collaterali, ma da un simile sovradosaggio non mi aspetto grandi cose".

Si potrebbero manifestare effetti di che tipo?

"Febbre, dolori al braccio, mialgia e mal di testa in misura un po’ maggiore. Ma a parte ciò, non mi aspetterei conseguenze più gravi di queste o di altro tipo. Bisogna tener presente che durante la sperimentazione sono state testate dosi molto più alte di quelle che si stanno somministrando a tutti. Ovviamente, essendo la prima volta che avviene un caso del genere, non esiste una letteratura scientifica a riguardo. E poi bisogna tener presente che si tratta del vaccino Pfizer, in cui il preparato viene diluito una quantità nota di soluzione fisiologica. Una volta compiuta quest’operazione, da questo flaconcino si estraggono 6 dosi. In questo tipo di vaccino a mRna contro il Covid-19, l’mRna, cioè il frammento di materiale genetico che serve a conferire l’immunità, è avvolto in una bolla di grasso, una particella nano lipidica. Essendo dunque un antigene, io non mi aspetterei dunque cose terribili, al massimo un po’ di febbre in più. Cosa diversa se si fosse trattato a virus vivo inattivato".

In questo caso cosa sarebbe accaduto?

"Nel caso fossero state somministrate sei dosi, in una volta sola, di un vaccino a virus vivo inattivato, la dose di virus vivo sarebbe stata molto maggiore. E dunque anche gli effetti avversi avrebbero potuto essere più evidenti".

La ragazza dovrebbe sottoporsi comunque al richiamo?

"Il richiamo ci vuole comunque. Siamo passati da 21 giorni ad allungare il tempo della seconda somministrazione. La situazione della ragazza deve essere monitorata attraverso dosaggio anticorpale, per sapere precisamente quando, nel suo caso, dovrà farlo. Le parlo però da un punto di vista di buon senso biologico. Il richiamo serve per mantenere alta l’immunità: anche dopo la malattia gli anticorpi tendono a diminuire. Così nel caso di una ‘dose da cavallo’ come questa. Gli anticorpi, è vero, ci si aspetta salgano, anche di molto, ma poi tendono, com’è ovvio, a calare. Fare più dosi non garantisce dunque una copertura anticorpale, che rimarrà per molto tempo alta, tale da eludere il richiamo: che andrà fatto lo stesso, anche se, secondo me, posticipandolo".

Se invece di una ragazza giovane fosse capitato a una persona anziana?

"Il sistema immunitario ha una risposta maggiore in un giovane piuttosto che in un anziano. Nella sperimentazione in questo vaccino a mRna, per la prima volta nella mia esperienza di medico che segue le vaccinazioni, ho notato, sempre  facendo riferimento ai trial che sono stati fatti, che l’efficacia nell’anziano è superiore a quella di un giovane. È dunque ragionevole pensare che la stessa dose poteva dare più fastidio in un anziano. In un giovane meno, dal momento che l’efficacia è superiore per chi ha più di 70 anni".

Fra quanto questa ragazza potrà ritenersi del tutto fuori pericolo?

"Gli effetti collaterali possono insorgere nei primi due o tre giorni, al massimo nella prima settimana, non oltre. In seguito la ragazza dovrà comunque essere sottoposta al monitoraggio anticorpale".