Baby calciatore in coma dopo uno scontro di gioco

Il padre accusa ritardi nei soccorsi, ma l'Asl ribatte. Il sedicenne gioca nel Lanciotto Campi e vive a Calenzano

Il giovane si è accasciato domenica sul campo del Firenze Ovest (Moggi/New Pressphoto)

Il giovane si è accasciato domenica sul campo del Firenze Ovest (Moggi/New Pressphoto)

Firenze, 16 febbraio 2017 - Un ragazzo in coma farmacologico, polemiche sui soccorsi e una famiglia pronta a sporgere denuncia. E’ finita in maniera drammatica la partita di calcio giovanile fra Firenze Ovest e Lanciotto, giocata a Brozzi, periferia di Firenze.

Il 16enne calciatore della squadra di Campi Bisenzio ha perso conoscenza dopo uno scontro con un avversario, picchiando poi violentemente la testa contro il terreno di gioco. Adesso è ricoverato a Careggi in coma farmacologico, nel reparto di terapia intensiva. Non sembra rischiare la vita, ma le sue condizioni andranno valutate nei prossimi giorni.

Subito dopo lo scontro di gioco, l’arbitro (compresa la gravità della situazione) ha sospeso la partita ed è stato richiesto al 118 l’invio di un’ambulanza. Ma è proprio qui, secondo il racconto dei familiari del ragazzo e delle due società, che qualcosa non ha funzionato. Da un lato i soccorsi hanno impiegato più di 20 minuti per arrivare all’impianto sportivo. Dall’altro è stato necessario sfondare un cancello e la rete di recinzione per facilitare l’ingresso dell’ambulanza sul campo da gioco.

"Nessuno aveva la chiave per aprire il cancello", accusa Giancarlo, il padre del calciatore. Ma il presidente del Firenze Ovest, Piero Colzi, si discolpa: "L’ambulanza è passata dall’ingresso sul retro, che non viene mai utilizzato – dice –. Quello principale, invece, era regolarmente aperto. E comunque non abbiamo ritardato in alcun modo i soccorsi. All’arrivo dell’ambulanza il cancello era già stato sfondato".

Il giovane coinvolto nell'incidente è una giovane promessa del calcio fiorentino. Sedici anni appena compiuti, vive a Calenzano con la famiglia e frequenta l’istituto tecnico Buzzi di Prato. I familiari sono pronti a sporgere denuncia per avere giustizia. "Ora la cosa più importante è che nostro figlio guarisca – insiste il padre – poi vedremo come muoverci. Sono stati momenti drammatici, che non potrò mai scordare. Vederlo mezz’ora per terra, privo di sensi e in preda alle convulsioni è stato orribile. Quell’ambulanza col dottore a bordo sembrava non arrivare mai".

LA REPLICA DELL'ASL - Il direttore della Centrale Operativa 118 Firenze/Prato e dell’ Elibase di Firenze, dottoressa Lucia De Vito precisa: “Alle ore 10:49:35 la Centrale Operativa ha ricevuto chiamata di soccorso. Sono trascorsi due minuti e 17 secondi, per raccolta informazioni sull’evento: Il chiamante ha richiesto soccorso per ragazzo in perdita di coscienza con respiro mantenuto, indica luogo evento: campo sportivo di Peretola e ripetutamente fornisce indirizzo di Via dei Vespucci n. 93 (accesso carrabile al campo sportivo). L’operatore di centrale ha fornito istruzioni per il soccorso ed ha invitato ad adoperarsi per accogliere l’arrivo dell’ambulanza. All’evento viene attribuito Codice Rosso – massima criticità. Alle ore 10:52 è stato attivato il mezzo di soccorso operativo più vicino e in tempi immediatamente successivi è stata attivata congiuntamente l’ambulanza con medico a bordo più vicina al luogo dell’evento. Alle ore 10.58 ed alle ore 11.01 la Centrale operativa riceve nuove chiamate per lo stesso evento. Nel corso della chiamate delle 11.01 in diretta telefonica è confermato dal chiamante l’arrivo dell’ambulanza sul posto. Infatti alle 11.02:33 la Centrale Operativa riceve comunicazione dal computer di bordo dell’arrivo della ambulanza medicalizzata ed alle 11:08:28 dell’arrivo dell’altra ambulanza attivata. L’ambulanza medicalizzata giunta per prima sul luogo dell’evento non ha avuto alcuna difficoltà a raggiungere il paziente da soccorrere. Si precisa che la Centrale Operativa attiva il primo mezzo di soccorso più vicino al luogo dell’evento e, se necessario, provvede all’attivazione di altro mezzo. Le ambulanze, anche se non medicalizzate sono dotate di equipaggi con personale addestrato ed autorizzato ad eseguire manovre di rianimazione cardio- polmonare di base compresa la defibrillazione precoce".

Stefano De Biase