Sanitari non vaccinati, linea dura dell’Asl. Rischiano il blocco in 140

Il caso dell’infermiera positiva di Pistoia ha accelerato gli accertamenti. Gli inadempienti rintracciati grazie all’anagrafe: dovranno mettersi in regola

Prosegue la campagna vaccinale

Prosegue la campagna vaccinale

Pistoia, 21 agosto 2021 - Sono 140 al momento gli operatori sanitari che non si sono vaccinati contro il Covid 19 e che rischiano la sospensione dal lavoro. Appartengono a tutta l’area dell’Asl Toscana Centro (Firenze, Pistoia, Prato, Empoli e alcuni comuni del Pisano) e sono stati individuati dalla Regione sulla base dell’anagrafe vaccinale tra coloro che non hanno fornito, su richiesta, una adeguata giustificazione alla mancata vaccinazione. Riceveranno a breve l’accertamento di inadempienza, primo passo ufficiale dell’Azienda sanitaria che rappresenta una stretta diventata particolarmente urgente anche dopo il dramma che si è verificato all’ospedale San Jacopo di Pistoia dove, alla vigilia di Ferragosto, un’infermiera sessantenne – non ancora vaccinata – avrebbe contagiato cinque pazienti ricoverati nel reparto di chirurgia d’urgenza e due colleghi. Le condizioni della donna, dei malati e degli operatori non destano preoccupazione. Ma l’episodio ha fatto scalpore aprendo il dibattito su uno dei temi più roventi ovvero l’obbligo vaccinale per i professionisti sanitari imposto da legge nazionale, valido fino al 31 dicembre.

I sindacati della Funzione pubblica non entrano nel merito né del caso né delle scelte personali degli operatori. A loro interessa una cosa sola: che le persone che saranno sospese, così come previsto dalla normativa, vengano immediatamente sostituite. «Non possiamo fare a meno di nessuno», è l’imperativo categorico di Massimo Ciuti (Cgil). «Già sono pochi – rincara Roberto Rossi (Cisl) – e tutti indispensabili. Sospendere i non vaccinati potrebbe significare aprire una voragine negli ospedali di tutta la Toscana dove gli organici sono già ridotti all’osso e talvolta non sufficienti». Tradotto: dopo le sospensioni le Asl saranno in grado di garantire l’assistenza ai cittadini? Sono momenti delicati per tutti, anche e soprattutto per i familiari dei contagiati al nosocomio pistoiese. «Finora non siamo potuti entrare in reparto a far visita alla nostra cara per sicurezza – racconta una di loro, chiedendoci l’anonimato – e poi succede che il virus entra con un operatore sanitario? Che amarezza».