Disastro pronto soccorso: servono 160 medici. "Quadro esplosivo, il governo non risponde"

Scatena polemiche l’annuncio della Regione Toscana sull’ingresso di 60 nuovi sanitari. I sindacati: "Falso: solo stabilizzazioni di personale già operativo"

Medici (foto di repertorio)

Medici (foto di repertorio)

Firenze, 20 novembre 2022 - Prima erano sul piede di guerra. Ora i medici del pronto soccorso sono disperati. E, purtroppo, anche negli altri settori le cose non vanno molto meglio: "Le carenze di personale ormai croniche non permettono di rispondere nei tempi e con la qualità cui eravamo abituati alle esigenze di salute dei cittadini", dice Carlo Palermo, segretario nazionale dei medici ospedalieri Anaaao. Siamo oltre il grido d’allarme. La situazione è così disastrosa che "ormai il sistema sanitario pubblico è al collasso". Anche in Toscana. "Non so fino a che punto si potrà andare avanti", dice il segretario toscano Anaao Gerardo Anastasio.

"Arrivano sessanta nuovi medici ai pronto soccorso": con questo annuncio l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini, ieri ha scatenato il finimondo, facendo leva su un’esasperazione ormai oltre il livello di guardia. Perché nei pronto soccorso toscani mancano 160 medici (70 nell’Asl Toscana centro) e quei 60 cui fa riferimento Bezzini "sono già al lavoro all’interno del sistema", il fatto che vengano stabilizzati è postivo "ma non daranno ossigeno", spiega Anastasio. "Il problema ancora più grave è che l’intero sistema sanitario è in grave sofferenza: i pronto soccorso sono la punta dell’iceberg – dice Palermo – D’ora in avanti chi ha risorse economiche potrà continuare a curarsi, chi non ne ha dovrà fare affidamento su servizi che per tempistica e qualità non sono più quelli che abbiamo conosciuto".

Il sistema sta franando e al momento non si vede un impegno da parte del governo per aumentare i fondi da destinare alla sanità, anzi. "C’è una grave carenza, ma il fatto che vengano stabilizzati lavoratori precari e sottopagati è una notizia positiva – ammette l’assessore Bezzini – Il numero è certamente insufficiente a coprire le necessità, ma se non arriva una norma nazionale specifica che consenta di aumentare robustamente gli stuipendi e che dia possibilità di carriera a chi lavora nell’emergenza urgenza, in quel settore non ci va più nessuno a lavorare".

Nel rimpallo di responsabilità tra Regione e Governo, insomma, chi ci rimette sono i cittadini e i professionisti. Si apetta che sia pronta la graduatoria del concorso di medicina interna, si tratta di 160 medici. Che dovranno, in base alla delibera della primavera scorsa, lavorare per due anni in pronto soccorso. Il problema è che anche in quella graduatoria moltissimi medici lavorano già in pronto soccorso. "La situazione sta esplodendo in tutta Italia, in Veneto per coprire i turni sono arrivati a pagare i gettonisti 2.400 euro anziché 1.200 per un turno di 12 ore – spiega Anastasio – Ci sono medici che si licenziano e fanno turni in giro per ospedali. Ma così come si fa ad anadare avanti?".