Toscana, la sanità stritolata da tagli e rincari. Servono 200 milioni per gli ospedali

Bezzini (Regione) e Innocenti (Careggi) preoccupati per le maxi bollette. Mentre il Governo annuncia meno risorse

Firenze, 18 novembre 2022 - Nuovo grido d’allarme sullo stato di salute della sanità toscana. A lanciarlo ieri, nel corso della prima giornata di "Grandi Ospedali", l’evento organizzato a Careggi da Koncept e dedicato alle eccellenze cliniche e alle innovazioni del Paese, è stato l’assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini. "Come Regione chiediamo un sostegno al Governo per l’incremento dei costi energetici: +300% rispetto al 2021", ha detto. "E anche per i costi Covid, solo in parte rimborsati. La bolletta non può significare un ridimensionamento dei servizi ai cittadini". A causa degli aumenti, la differenza fra i costi energetici 2021 e 2022 per gli ospedali toscani è di circa 200 milioni di euro. "Domandiamo il rimborso totale di questa somma", ha proseguito Bezzini.

"Si tratta di una sollecitazione che arriva da tutte le Regioni, al di là del colore politico. La sanità locale è finanziata dal Fondo Sanitario Nazionale e dovrebbe essere compito primario dello Stato assicurare le risorse per tutelare il diritto della salute. Oggi il Fondo non è sufficiente ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Noi abbiamo garantito un equilibrio, mettendo risorse dal bilancio della Regione, ma c’è anche una questione di prospettiva per i prossimi anni: il Nadef, documento di programmazione economica, ci indica un definanziamento. Ci auguriamo che il Parlamento corregga questa impostazione e incrementi le risorse".

L’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini
L’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini

A ribadire il problema dei rincari energetici anche Maria Chiara Innocenti, direttrice amministrativa dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi. "I costi sono triplicati", ha detto. "Careggi è una cittadella e deve aprirsi a nuove tecnologie. C’è poi la sfida dello smart working, partito a marzo 2020: un ambito che deve svilupparsi. La qualità del lavoro, anche da casa, non viene meno. Abbiamo visto che in alcuni settori, come nel pagamento dei fornitori, le prestazioni sono addirittura cresciute". E proprio da Careggi è arrivato ieri anche il grido d’allarme dei lavoratori. "Le criticità conseguenti alla mancanza di personale - si legge nella nota della Rsu - riducono le attività, le prestazioni e la qualità dell’assistenza, determinando anche problemi di sicurezza. È oramai consuetudine che per garantire i servizi e la continuità assistenziale, in molti reparti, il personale sia costretto a un super-lavoro, con continui rientri, ritmi e carichi di lavoro impossibili, sempre a parità di risorse. La causa principale sta nel blocco delle assunzioni deciso dalla Regione, oltre nella gestione delle risorse umane poco attenta ai reali bisogni dell’utenza".

"Siamo d’accordo con i lavoratori - hanno risposto Vincenzo Ceccarelli, capogruppo regionale Pd e Enrico Sostegni (Pd), presidente della Commissione sanità - e siamo pronti a portare avanti un’iniziativa rivolta al Governo che, invertendo la tendenza degli ultimi due anni, ha preannunciato tagli in sanità. La Toscana è di fronte al grave problema dello sbilancio conseguente agli aumenti per il Covid e i rincari energetici. Oggi nel sistema sanitario toscano lavorano 1200 persone in più rispetto al 2019, ma sappiamo che servono nuove assunzioni. Per questo occorre aumentare le risorse ed eliminare i vincoli all’assunzione del personale".