Toscana, sanità in rosso. Il dilemma dei 500 milioni di euro

Payback, nuove entrate, diplomazia. Opposizione all’attacco. Galli (Lega): "I fondi individuati non sono affatto sicuri". Giani: "Sono tranquillo"

Infermieri e un medico al lavoro (foto d'archivio)

Infermieri e un medico al lavoro (foto d'archivio)

Firenze, 16 novembre 2022 - Per far quadrare i conti della sanità toscana mancano 500 milioni di euro. E su come trovarli va avanti la polemica delle opposizioni, iniziata nei giorni scorsi con l’audizione del governatore Eugenio Giani sulla terza variazione al Bilancio di previsione 2022-2024 e proseguita ieri in commissione Affari istituzionali e a suon di comunicati. I 500 milioni derivano dalla differenza fra quanto dovrebbe arrivare dal governo (7,5 miliardi) e quanto effettivamente necessario, anche a causa del Covid e dei costi energetici alle stelle. Ma quali sono le ipotesi per colmare il gap? Circa 396 milioni dovrebbero entrare attraverso il payback sui dispositivi medici, un meccanismo (simile a quello presente sui farmaci) attraverso il quale le aziende produttrici dovrebbero rimborsare al sistema pubblico parte dell’incasso. Una somma imponente, calcolata dal 2015 al 2018, ma sulla quale incombe il rischio di ricorsi.

C’è poi la terza variazione dei conti 2022, che ha previsto 46 milioni in più per la sanità, di cui 36 per la parte corrente e 10 per completare la ristrutturazione dell’ospedale Cisanello a Pisa. Infine, i 9 milioni di euro derivanti dall’eliminazione dello sconto del 10% sul bollo per le auto a noleggio senza conducente, recentemente approvata dal Consiglio. Ma le scelte fatte non convincono affatto l’opposizione. "Il presidente Giani ha spiegato che gli stanziamenti del fondo sanitario nazionale, pari a 7,5 miliardi, non sono sufficienti – dice il consigliere regionale Giovanni Galli (Lega) – perché ne servono 8. Un problema grave, che però non ha impedito alla maggioranza di consegnarci la documentazione con pochissimo anticipo. Inoltre i fondi del payback non sono sicuri e all’appello mancano comunque 60 milioni. Ci chiediamo infine come sia possibile che i 9 milioni derivanti dal bollo vadano tutti a ripianare il buco in sanità, visto che in aula è stato approvato un odg di Elisa Tozzi (Toscana Domani) per usarli anche per l’efficientamento energetico, oltre a un mio documento che chiedeva di destinarne una parte al sostegno delle famiglie con figli disabili maggiorenni, estendendo i contributi previsti per i minorenni". Già in Consiglio regionale il tema aveva provocato lo strappo fra Pd e Italia Viva, tanto che il consigliere Stefano Scaramelli (Iv) aveva ritirato la propria mozione finalizzata a destinare i soldi alle imprese in difficoltà e, insieme al collega Maurizio Sguanci, aveva votato no all’atto dei Dem. "La giunta non ha risposto al mio question time sui conti in rosso della sanità – afferma Marco Landi (Lega) – e negli ultimi giorni sono state date cifre che riteniamo sottostimate". E sempre per la Leg, Marco Casucci evidenzia come "gli stessi dirigenti regionali abbiano ammesso la totale incertezza del payback". Ma il presidente Giani rassicura– "I numeri veri - spiega - si avranno solo ad aprile, ma ormai sappiamo che per mantenere il sistema è necessario individuare e aggiungere risorse ordinarie della Regione. Rispetto a due anni fa mi sento comunque più sicuro. La capacità previsionale dei nostri uffici è maturata e mentre nel 2020 avevo un’assoluta preoccupazione, oggi sono più tranquillo. Ovviamente in queste settimane continueremo le verifiche".

Intanto ieri la sanità è stata motivo di nuovi scontri fra Pd e Fratelli d’Italia. "Il nuovo governo taglia le risorse per la sanità - si legge in una mozione presentata dal capogruppo Dem, Vincenzo Ceccarelli, in accordo con Enrico Sostegni, presidente della terza Commissione - come emerge dalla nota di aggiornamento del documento di economia e finanza. Per questo chiediamo alla giunta di attivarsi in sede nazionale, anche in Conferenza delle Regioni, affinché sia previsto l’aumento progressivo del Fondo Sanitario Nazionale avviato negli ultimi anni". "Inaccettabili le accuse al governo Meloni - replica Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia - da parte dei fautori di un buco di bilancio da oltre mezzo miliardo. Assurdo fare la voce grossa oggi, dopo aver accettato in silenzio i mancati trasferimenti del governo Draghi".