Toscana, la disperata ricerca di nuovi medici

Bonus e incentivi per trovare camici bianchi. La debolezza del sistema dell’assistenza di base si riflette pesantemente sugli ospedali

Un reparto d'ospedale (foto d'archivio)

Un reparto d'ospedale (foto d'archivio)

Firenze, 28 luglio 2022 - Ampliare la platea dei professionisti utilizzabili nei pronto soccorso e valutare un aumento della remunerazione della produttività aggiuntiva per incentivare il personale a restare. Sono le ipotesi al vaglio della giunta toscana per affrontare l’emergenza dei Dea, sempre più in affanno. "Stiamo studiando un’indennità aggiuntiva per il personale – spiega il governatore, Eugenio Giani – e sappiamo che dovremo dedicare a queste strutture più fondi perché sono in sofferenza. Ho avuto una riunione con il direttore dell’Asl Morello e il sindaco Biffoni per Prato. Riempiremo il vuoto che veniva paventato grazie a tre internisti. Ieri ero a Pitigliano e il problema è il rapporto fra il pronto soccorso e la medicina generale: riapriremo il reparto a settembre. Cerco di far fronte alla situazione anche con deroghe e appesantendo ulteriormente il bilancio, quando è strettamente necessario".

"Siamo consapevoli delle difficoltà – spiega l’assessore alla Salute, Simone Bezzini – . Stiamo procedendo all’attuazione della delibera sulla presa in carico precoce e abbiamo pubblicato i concorsi per l’emergenza-urgenza, le cui domande possono essere presentate fino al 22 agosto. Anche i corsi Deu per i medici delle ambulanze sono stati deliberati. Infine sui pronto soccorso avevamo fatto delle proposte al governo. Vista la fase politica stiamo valutando di inserire questi provvedimenti in una legge regionale". Intanto la conferenza stampa sulle attività quotidiane dalla Asl, prevista per oggi, è stata annullata per "sopraggiunti impegni istituzionali".

Lisa Ciardi

 

Qui Pisa. Si boccheggia, reparti allo stremo

Pisa, 28 luglio 2022 - Aria condizionata ko negli edifici 30 (Medicina), 5 (Medicina II- IV), 10 (Cardiotoracico) 31 (Sub intensiva) di Cisanello, spiegano i sindacati. Un guasto segnalato anche da pazienti e parenti: "Siamo impotenti". Ma anche boom di contagi Covid (ieri erano 1.164 con la provincia di Pisa che ha il tasso più alto di circolazione del virus in tutta la Toscana) e un super afflusso al Pronto soccorso non solo per il Covid. "Mancano i posti letto". Lunedì erano 30 le persone in attesa di visita, 26 senza posti letto, 13 in osservazione breve, per un totale di 89 pazienti in carico al Ps, ha raccontato il delgato Nursind Lorenzo Peluso. Martedì erano 46 i "destini" e ieri mattina 40 dopo «un’altra notte di passione". "Medici e infermieri sono stremati". 

Altro problema legato alla mancanza di posti letto per "sbarellare» le persone, sono «le ambulanze roventi in attesa all’esterno" bloccate, così come i loro equipaggi, e impossibilitate a raggiungere eventuali altri servizi. E poi ci sono «i colleghi che si ammalano – aggiunge Daniele Carbocci, segretario Nursind – a metà luglio, in Aoup erano un centinaio, i numeri non sono cambiati molto, tra medici, infermieri e oss ora si supera i 100".  L’Azienda ospedaliero-universitaria risponde intanto al guasto: "Lunedì 18 luglio si è registrata una prima interruzione di tensione elettrica dovuta a lavori di manutenzione esterna all’ospedale". Poi martedì 19, "nel cantiere del nuovo ospedale, una macchina escavatrice ha accidentalmente tranciato un ramo elettrico che fa parte dell’anello di alimentazione generale". Quindi, l’Aoup afferma che «da tempo sta lavorando all’ottimizzazione dell’impostazione oraria di funzionamento di alcuni impianti di condizionamento, e sta sensibilizzando il personale sul corretto utilizzo e sul rispetto delle temperature limite", promettendo che "tutti gli impianti dovrebbero tornare in completa efficienza entro il 2 agosto".  

Antonia Casini

 

Qui Siena. Coda di ambulanze, attesa per ore

Siena, 28 luglio 2022 - Da tre giorni il direttore generale del Policlinico Le Scotte di Siena, Antonio Barretta, risponde agli attacchi del sindaco De Mossi, di partiti politici, di sindacati e volontari per il caos delle ambulanze in fila sotto il sole, in attesa per ore di ricoverare pazienti al Pronto Soccorso. Lunedì è stata una giornata infernale, con 42 ambulanze arrivate al Pronto Soccorso, picchi di 160-180 pazienti, 15 dei quali positivi al Covid e quindi ’dirottati’ in percorsi speciali. Quell’ingorgo di mezzi di soccorso è diventato virale sui social e ha generato una bufera politico-sanitaria. Il sindaco De Mossi ha spinto il dg delle Scotte "a dare risposte ai cittadini e a non accampare scuse". E ieri anche le forze politiche, soprattutto Fratelli d’Italia, e la Cisl hanno parlato di "situazione che ha superato il limite della decenza al Policlinico".

Il professor Antonio Barretta risponde agli attacchi e studia le prime soluzioni per risolvere il caso. "Non mi interessa la campagna elettorale - è il messaggio al sindaco - ho chiamato De Mossi diverse volte per avere un sostegno ma non mi ha mai risposto. Non voglio più vedere 42 ambulanze in fila e 70 pazienti con sintomi lievi e con codici minori. Assieme all’Asl Sud Est abbiamo approntato una cabina di regia e un sistema di allerta. Basta premere un tasto per sapere quanta gente è in attesa di ricovero o di visita. Chi non ha problemi urgenti, può rimandare l’accesso al Pronto soccorso. Abbiamo approntato anche 12 posti letto - aggiunge il dg delle Scotte - per i ricoveri in Medicina, l’Asl sta cercando altri posti per le cure intermedie. Infine metteremo una tensostruttura per dare ombra a volontari e pazienti in attesa".  

Pino Di Blasio

 

Qui Prato. Pronto soccorso tre giorni di fuoco

Prato, 28 luglio 2022 - Tre giorni di inferno al Pronto Soccorso dell’ospedale Santo Stefano di Prato che ha raggiunto un numero record mai registrato prima: 80 pazienti in attesa di un letto da oltre 48 ore. Una situazione esplosiva che ha costretto il direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Paolo Marchese Morello, a convocare una riunione d’urgenza con i capi dipartimento delle specialistiche mediche e di Emergenza urgenza. Questi ultimi afosissimi giorni di fine luglio hanno mostrato tutta l’inadeguatezza del Santo Stefano nato sottodimensionato per servire la seconda città della Toscana. Ad aggravare una situazione già al limite, si è aggiunta in questo periodo la chiusura di reparti per garantire le ferie al personale. Circa 100 i posti letto tagliati dunque nelle ultime settimane. Infine sulle attese al pronto soccorso incidono le dimissioni lumaca, aggravate dalla mancanza di personale, che non aiutano a far defluire i pazienti con il risultato di attese infinite e strazianti. 

Il piano di intervento messo a punto nelle ultime 48 ore per evitare il collasso del Santo Stefano prevede la riapertura di 22 dei 100 letti chiusi per le ferie estive, nuove assunzioni a tempo indeterminato di medici e infermieri (seppur non ancora quantificate), potenziamento della Medicina interna con l’invio a Prato del capo dipartimento delle specialistiche mediche, Giancarlo Landini, per velocizzare le dimissioni dei pazienti previste sette giorni su sette.  "Purtroppo quando il numero complessivo delle persone in attesa di ricovero supera le 60-70 unità, le condizioni di lavoro per gli operatori e il comfort per i pazienti peggiorano progressivamente e i numeri attuali sono molto più alti". commenta il direttore generale Marchese Morello. "È stato approvato un piano di rimodulazione degli spazi interni dell’ospedale e l’assunzione di alcuni medici per alleggerire in maniera significativa l’affollamento del pronto soccorso". Silvia Bini