L’incidente, l’incubo, la rinascita "Ambra ha mantenuto la promessa"

Il padre della Sabatini: "Dopo l’incidente in cui perse la gamba disse che avrebbe fatto qualcosa di grande" C’è riuscita, ha coronato il sogno della medaglia d’oro alle Paralimpiadi. E domani a Porto Ercole sarà festa

Migration

Porto Ercole, 6 settembre 2021 -  Non riescono ancora a capacitarsi di quello che la loro figlia, un guerriero dal sorriso gentile, ha compiuto a Tokyo. Ambrogio e sua moglie Lorenzina ormai contano le ore che li separano per abbracciare la loro figlia, Ambra Sabatini, diciannovenne neo campionessa e primatista mondiale dei 100 metri paralimpici. Dalla cucina arriva il profumo del pranzo domenicale che Lorenzina sta preparando, e anche questo connota una famiglia normalissima, che due anni fa ha vissuto il dramma dell’incidente, che ad Ambra è costato la perdita di una gamba, e che ora si gode un’inattesa fama planetaria. "E’ da ieri pomeriggio che sono al telefono con i giornalisti – racconta Ambrogio – e li ringrazio tutti per l’attenzione che hanno nei confronti di nostra figlia. Con il passare delle ore riusciamo davvero a capire l’impresa compiuta da Ambra". E in queste ore è tutto un alternarsi di emozioni nella mente di Ambrogio, da una parte l’alloro paralimpico dall’altro il dolore di due anni fa. Che ricordo ha di quel terribile incidente? "Ancora oggi faccio fatica a tornare indietro con la mente, è un momento della mia vita che non avrei mai voluto vivere. Quando passo da quella curva, dove avvenne l’incidente, mi vengono ancora i brividi. Ambra era sul motorino con me, la portavo a fare gli allenamenti quando fummo investiti da un’auto che stava effettuando un sorpasso azzardato. Ambra fu salvata da un pompiere di passaggio, che si tolse la cintura e le fermò l’emorragia. Se non ci fosse stato lui sarebbe morta. All’ospedale le stringevo la mano, lei mi consolava sempre dicendomi di non preoccuparmi. E mi diceva queste parole che ancora mi risuonano dentro: ‘Babbo, mamma state tranquilli, supererò questo brutto momento e farà qualcosa che vi renderà felici’. Ecco sabato quella cosa è arrivata. È il coronamento di un sogno che mia figlia ha sempre pensato di realizzare, e c’è riuscita". Oltre a voi, anche il suo fidanza to, Alessandro, è un punto di riferimento per Ambra. "Anche lui è contentissimo, sarà con noi quando andremo a prenderla, anche lui è ansioso di riabbracciarla: sono 15 giorni che non la vediamo". E sua moglie cosa dice? "Dopo che Ambra ha tagliato il traguardo per prima, mi sono girato e l’ho vista in terra che piangeva per la commozione. Parla poco ma in compenso in questi giorni – dice sorridendo – piange molto. Anche Ambra è come sua madre, l’avrà vista in tv quando è arrivata ha baciato, piangendo, la pista ormai allagata. Sembra fragile ma quando la stimolano diventa una tigre". Il momento più bello? "Senz’altro quando si è messa a piangere prima di tagliare il traguardo e quando ha cantato l’inno di Mameli". E Porto Ercole come si prepara ad accoglierla? "Il paese è in fermento, i portercolesi le faranno una bella accoglienza, non solo per la vittoria dell’oro, ma anche perché le vogliono tutti un gran bene". E in effetti avrà le caratteristiche di una festa di famiglia, ma di una famiglia allargata visto che domani a Porto Ercole, in piazza Roma, a salutare la campionessa paralimpica dei 100 metri, Ambra Sabatini, saranno davvero in tanti. E sarà una festa indimenticabile, perché a Porto Ercole stanno facendo le cose in grande. La serata, organizzata dal Comune, dalla parrocchia dell’infaticabile don Adorno Della Monaca e da tutte le associazioni locali, incomincerà alle 21.30 con filmati e foto della giovane campionessa. Poi insieme a don Adorno saliranno sul palco la campionessa olimpica di nuoto, Novella Calligaris e il comico Max Giusti, ormai portercolese a tutti gli effetti. Quindi salirà sul palco Ambra e si prenderà il meritato abbraccio collettivo non solo del paese, ma di tutti coloro che sabato si sono emozionati davanti alla sua forza, gentile e vincente. «Ci ho messo due secondi – rivela don Adorno, vero deus ex machina della festa – a convincere a venire sia Novella Calligaris che Max Giusti. Novella è una signora gentile, che si è detto felice di omaggiare la nostra campionessa, mentre Max ormai è un portercolese doc, che ci conosce tutti e ci farà sorridere prendendoci un po’ in giro". Alberto Celata Eraldo Nieto