Emergenza Covid 19/ Rsa, la Regione pronta a sostituirsi ai privati

Morti e contagi a valanga, in Toscana troppe in crisi. Rossi: "Se servono, anche provvedimenti speciali per salvare i nostri anziani"

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Firenze, 6 aprile 2020 - Se le case di riposo non saranno in grado di assicurare la migliore assistenza agli ospiti, la Regione si sostituirà al privato nella gestione della struttura in questa fase di emergenza. In Toscana delle 322 residenze sanitarie (che accolgono anziani e disabili) sul territorio, solamente 42 sono a gestione diretta dell Asl e tutte le altre in mano a società, enti, cooperative e terzo settore. La Regione interviene con forza per ribaltare la difficile situazione che si è determinata in alcune strutture, con l’esplosione del numero dei contagi, e per impedire che lo stesso avvenga nelle altre. Un giro di vite imposto dal governatore toscano Enrico Rossi, un intervento d’urgenza che oggi si tradurrà in un atto che prevede linee d’intervento rigorose. "Non aspetteremo che la situazione degeneri come è avvenuto altrove, perché in Toscana non permetteremo che i nostri anziani nelle Rsa muoiano", dice il presidente Rossi a conclusione di un vertice con i direttori generali delle Asl. "Per assicurare a tutte la migliore gestione sanitaria, oggi dettaglieremo i contenuti della stretta sul piano della sorveglianza", spiega. "Non eravamo tenuti a fare lo screening su tutti gli ospiti delle Rsa ma abbiamo deciso di farlo quando ci siamo accorti che le cose non tornavano – dice Rossi – Alcune strutture hanno inviato malati all’ospedale senza avvertire le Asl, dunque senza dare la possibilità ai dipartimenti di Prevenzione di far scattare le misure di isolamento previste e necessarie, rintracciando anche tutti i contatti, per spezzare la catena del contagio". Dunque screening sierologico per tutti: ogni caso positivo sarà sottoposto a tampone ma non si aspetterà l’esito. Per ogni ospite positivo al test scatteranno la quarantena e la separazione dei percorsi tra pazienti Covid e degenti no Covid. Dove non è possibile separare gli spazi, i pazienti positivi saranno spostati in altre strutture per le cure intermedie. E se le case di riposo non fossero in grado di rispondere con l’adeguatezza richiesta "la Regione, attraverso le Asl, subentrerà nella gestione", conclude Rossi. © RIPRODUZIONE RISERVATA