Robotica percettiva, così si va oltre la realtà virtuale / FOTO

La nuova frontiera delle high technologies è protagonista della “Eurohaptics 2018”, l’undicesima edizione della più importante conferenza europea dedicata alla sensazione tattile tramite dispositivi high tech

Simone Fani dell'UniPi mostra la "soft hand"

Simone Fani dell'UniPi mostra la "soft hand"

Pisa, 14 giugno 2018 – Con la robotica percettiva è possibile captare temperature e consistenze andando oltre la semplice realtà virtuale. La nuova frontiera delle high technologies è protagonista della “Eurohaptics 2018”, l’undicesima edizione della più importante conferenza europea dedicata alla sensazione tattile tramite dispositivi high tech. Iniziati mercoledì 16 giugno al palazzo dei congressi, gli incontri con le intelligenze artificiali che rispondono alle esigenze della chirurgia di ultima generazione, senza dimenticare l’universo dei videogames e dell’autombolismo, richiamano a Pisa 400 esperti del settore da tutto il mondo (Giappone, Corea, Gran Bretagna, Gemania, Spagna). Dalle applicazioni legate alla chirurgia alla riabilitazione robotica, dai videogiochi a nuovi prototipi di design, le demo presentate a palazzo dei congressi mostrano una realtà tutt’altro che virtuale. Con la “soft hand” sviluppata dal centro di ricerca “Piaggio” dell’Università di Pisa, ad esempio, si possono percepire le ruvidità dei materiali e afferrare gli oggetti. Un sistema (presentato dal ricercatore Simone Fani) che tramite un vibrotattile trasferisce la sensazione dalla mano robotica a un’altra parte del corpo. Un impianto hi-tech che vede l’impiego più comune nella progettazione di protesi che restituiscono la piena percettibilità al paziente.

Poi ancora l’anello in grado di riportare a chi lo indossa le variazioni di temperatura degli oggetti proiettati all’interno di uno speciale visualizzatore ottico. Un dispositivo progettato e realizzato dall’Università di Siena che, come spiega il ricercatore Guido Gioioso, viene utilizzato nelle applicazioni di realtà virtuale per consentire all’interessato di avere una percezione tattile completa. Pensato per l’installazione all’interno degli abitacoli delle automobili è invece “Ultramotion”. Un dispositivo dinamico ideato per potenziare le capacità di ultratattili che funziona tramite gli ultrasuoni e si sposta in base alle esigenze degli utenti. Un’applicazione innovativa che, come dimostra lo studente brasiliano Victor Adriel de Jesus Oliveira de Università federale del Rio Grande do Sul in Brasile, offre un'area di lavoro più ampia e nuove possibilità per applicazioni e approcci di interazione. Robot portatili, leggeri e miniaturizzati per rivolgersi a chi usa dispostivi quotidianamente e che possono essere alla portata di tutti sono la proposta della “Foldaway” dell’école polytechinique fédérale di Losanna. Con una tecnologia di fabbricazione innovativa, la origami micromachining, si rivoluziona la consuetudinaria idea di robot. “È un sistema che ci permette di creare meccanismi complessi lavorando con degli strati di materiali smart che ci consentono di creare i singoli componenti in una sola volta – spiega Marco Salerno della Foldaway – abbiamo la possibilità così di abbattere i costi di produzione creando comunque mini robot altamente tecnologici”. La conferenza, che continuerà fino a sabato 16, ha ricevuto il patrocinio della “Eurohaptics Society” ed è organizzata dalla Scuola Superiore Sant’Anna.

“Nel mondo digitale si sta sempre più sviluppando la sensorialità – spiega Antonio Frisoli, general chair e docente di robotica all’Istituto Tecip (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) della Scuola Superiore Sant'Anna –. Durante questo simposio sono proprio le tecnologie digitali per le sensazioni tattili e i relativi dispositivi indossabili a essere protagonisti”. Partecipano le delegazioni di Facebook, Disney Research, Tdk, Ultrahaptics che hanno offerto il loro supporto a “Eurohaptics 2018”. In programma ci sono quattro lectio magistralis tenute da esperti mondiali, due provenienti dal mondo aziendale e altrettanti dal mondo accademico: Shumin Zhai e Freddy Abnousi, rispettivamente da Google e Facebook, Mel Slater dell’Università di Barcellona (Spagna) e Hiroyasu Iwata della Waseda University (Giappone). Alla conferenza sono presenti 48 diversi “hand-on demo”, dimostratori tecnologici che potranno essere testati dal vivo. In concomitanza con “Eurohaptics 2018” si tiene la “Ultrahaptics student challenge”, competizione tra quattro gruppi internazionali di studenti, che vede le squadre proporre diverse applicazioni di interfacce tattili senza contatto, “mid-air haptics”, quali bottoni fisici virtuali nella plancia di un’autovettura o supporti da utilizzare come ausilio per le persone non vedenti.

Michele Bulzomì