Firenze, 18 maggio 2022 - Ecco i punti cardinali della rivoluzione dei rifiuti in Toscana delineati dall’assessora toscana all’Ambiente Monia Monni. Il suo compagno di partito e sindaco di Roma Gualtieri è alle prese con il progetto termovalorizzatore. Come mai non ha scelto la via toscana dei rifiuti? "Roma vive una grande emergenza. La situazione Toscana è ben diversa. Il nostro obiettivo è superare le discariche, sapendo che su quelle si fonda la nostra attuale e sostanziale autosufficienza. Per farlo abbiamo scelto di indagare la possibilità di riferirsi a tecnologie in grado di recuperare materia più che energia, che potessero effettuare scambi di calore e prodotti con il tessuto produttivo al contorno, che non producessero anidride carbonica in forma gassosa (prima responsabile dei cambiamenti climatici), che offrissero risposte anche ai distretti produttivi e che non emettessero un filo di fumo in atmosfera. Abbiamo scelto di sostenere impianti che non smaltiscano, ma producano. Detto questo ogni scelta parte dalla lettura del proprio territorio e dei suoi bisogni, quindi rispetto la scelta di Gualtieri". Lei è particolarmente soddisfatta delle risposte ottenute dal bando. Perché? "Sono molto soddisfatta della proposta impiantistica avanzata perché guarda alle tecnologie più evolute nel campo del riciclo e del recupero e ci consente di traguardare con concretezza gli obiettivi di sostenibilità ambientale a cui la Toscana ambisce. Ma è un successo anche di metodo, perché sottolinea quanto siano virtuosi i modelli che si fondano sulle proposte dal basso, senza logiche impositive, e nel segno della massima trasparenza". Il mercato ha risposto bene con 32 progetti documentati e potenzialmente compatibili. C'è quindi sensibilità e imprenditoria pronta sul riciclo pulito dei rifiuti. "Il mercato che ha partecipato all’avviso è quello prevalentemente dei gestori pubblici che operano in Toscana. Si tratta di un elemento primario da sottolineare perché evidenzia in modo ...
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