
Il momento della restituzione del prezioso volume
Firenze, 12 maggio 2023 - Scomparsa molti anni fa, è stata ritrovata in vendita sul mercato librario dell’e-commerce. È l’incredibile avventura che vede come protagonista una preziosa cinquecentina, l’Opera Omnia di San Tommaso d’Aquino, che i carabinieri del nucleo di tutela del Patrimonio culturale di Udine hanno nei giorni scorsi restituito ai frati Cappuccini di Firenze.
“Pietro da Bergamo – Tabula Aurea”, al cui interno si trova appunto la famosa Opera Omnia, è stata edita a Roma nel 1570. Il volume, in base alle indagine condotte pochi anni fa, è risultato esser scomparso dalla biblioteca dei frati francescani di Siena durante alcuni lavori di ristrutturazione del convento. Per via del cantiere, molti libri antichi erano stati trasferiti nel capoluogo toscano, alla Provincia Toscana dei frati minori Cappuccini di Firenze.
È stato proprio grazie alla richiesta dei carabinieri che l’ente religioso si è accordo che da una ventina di anni l’opera non c’era più. Il bibliotecario del tempo si era accorto del fatto che anche la cinquecentina aveva subito un’invasione di tarli. Per questo, l’aveva isolata. Ecco che i libri, per esser liberati dai tarli, erano stati messi in alcuni sacchi sottovuoto, sistemati poi in un magazzino. È lì che, presumibilmente, è avvenuto il furto o, comunque, l’accidentale scomparsa. Il volume è poi finito nelle mani del venditore sul quale si sono concentrate le indagini.
I carabinieri hanno notato che da un account italiano era stato messo in vendita, all’asta per mille euro, il prezioso volume.
Dopo le ricerche, svolte in collaborazione col sito, è stato possibile risalire a un 60enne della provincia di Milano che, però, aveva già realizzato la vendita del volume, che sul frontespizio ha in evidenza il timbro a inchiostro che identifica la biblioteca di appartenenza. Per i religiosi è stato dunque facile riconoscere la proprietà del bene. Subito, i frati ne hanno rivendicato il possesso.
Le indagini sono dunque proseguite e si sono spostate nelle Marche, dove risiede la persona che, online, aveva acquistato la cinquecentina. Ecco che è scattato un nuovo decreto di sequestro sul prezioso volume.
Alla fine, il libro è stato restituito ai frati. Ma considerato che è “verosimile ipotizzare una dispersione accidentale di alcuni di quei testi a causa del loro immagazzinamento dovuto a lavori di ristrutturazione”, non sono state individuate “responsabilità penali in carico a terze persone”.