Caro energia, ristoratori in crisi: "Bollette insostenibili, aiutateci"

Il titolare del Pantarei: "Abbiamo aperto il 4 marzo 2020: prima la pandemia, ora le bollette da 5mila euro al mese"

Luca Cancellara, titolare del ristorante Pantarei di Firenze, insieme al socio Giovanni Fu

Luca Cancellara, titolare del ristorante Pantarei di Firenze, insieme al socio Giovanni Fu

Firenze, 30 settembre 2022 - Per i ristoratori la cucina è arte e passione. E' la loro vita. E questa in due parole è quella di Luca Cancellara, che da due anni ha preso in gestione il Pantarei di via Vittorio Emanuele, di fronte al giardino dell'Orticoltura. Ma non poteva sapere che, a otto giorni dall'apertura, il 4 marzo 2020, con i locali rinnovati e l'investimento (anche cospicuo) fatto, avrebbe dovuto chiudere il ristorante per il primo lockdown dovuto al Covid. E' stato l'inizio di un incubo, perché 3.600 euro al mese di affitto non si possono pagare con l'asporto e due briciole di ristori.

“Siamo stati chiusi bene o male nove mesi e siamo stati penalizzati il doppio perché ci troviamo in una zona periferica, non commerciale, lontana dalla movida. Mi sembrava un incubo – racconta Cancellara – ma questo del caro bollette è una situazione ancora peggiore. Una mazzata che non ci voleva”. “Possiamo resistere qualche mese, non sappiamo quanto, restando aperti il più possibile, perché abbiamo bisogno di lavorare. Ma siamo in attesa di qualche intervento straordinario, altrimenti, come tante altre piccole e medie imprese, anche della ristorazione, dovremo chiudere”, sottolinea.

"Siamo riusciti a pagare tutte le bollette, ma ora sono diventate insostenibili. Quella della luce è passata dai 1.600 euro di luglio 2021 ai 5.100 di luglio 2022. Ad agosto siamo stati chiusi a pranzo, ma la bolletta da pagare è comunque di 4mila euro. Come facciamo? Sono davvero preoccupato, più ora di quando c'era la pandemia”, dice il ristoratore. “Non ci si rende conto, poi, che tutto questo avrà conseguenze pesantissime. Se nessuno interviene – prosegue il ristoratore – tante aziende come la mia saranno costrette a lasciare a casa i dipendenti, che non avranno più, a loro volta, soldi sufficienti per pagare le loro utenze, gli affitti e i mutui”.