Rigassificatore a Piombino, polemiche a tutto gas aspettando la supernave

La «Golar Tundra» sarà operativa a Piombino a partire da marzo del 2023. Il ministro Cingolani: «Senza rigassificatore dovremo fermare le fabbriche»

Una delle piattaforme italiane per l’operazione gas alternativo dalla Russia

Una delle piattaforme italiane per l’operazione gas alternativo dalla Russia

Piombino, 21 giugno 2022 - La nave rigassificatrice è già stata acquistata da Snam su mandato del ministero della Transizione Ecologica. La Golar Tundra (300 metri di lunghezza, 44 di larghezza) è del 2015 ed è stata pagata 330 milioni di euro. Può funzionare come gasiera e come rigassificatrice. E’ nel mare tra Indonesia e Cina: Snam la sta noleggiando in attesa dell’impiego previsto nel marzo 2023 a Piombino. I tecnici hanno spiegato che il porto toscano è quello con tempi più rapidi per l’installazione del rigassificatore che sarà ormeggiato alla banchina più lontana degli slot dei traghetti. La nave dovrebbe essere piazzata alla banchina Pim (a circa 2 km in linea d’aria dalla stazione marittima), con una distanza di sicurezza più che ampia: secondo quanto riferito dai tecnici, la fascia di rispetto per questi impianti prevista dalla direttiva Seveso è di 300 metri. Le attività del porto possono continuare. Ma l’impianto non piace al Comitato del No al Rigassificatore che sabato ha portato in piazza circa 2.000 persone. E non piace neanche ai sindaci della val di Cornia, sia Pd che civici, che di destra. Il ministro Cingolani ricorda che senza il rigassificatore a Piombino saremo costretti a fermare le fabbriche e razionare gas ed elettricità in tutta Italia.

Il sindaco di Piombino: "«Decisione già presa senza tenere conto dei nostri problemi»

«Ci doteremo di studi tecnici, giuridici e ambientali per proteggere la città. Abbiamo già richiesto al Ministero tutti i documenti che hanno portato a scegliere Piombino e ad escludere tutti gli altri porti italiani». Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari è contrario, come i suoi colleghi della Val di Cornia, al progetto del rigassificatore a Piombino. Le obiezioni sono essenzialmente due: l’impatto dell’impianto sul porto (e sull’ambiente) e la velocità dell’intervento su Piombino confrontata agli anni di ritardo su bonifiche, sanità, infrastrutture, polo siderugico. 

«Non è possibile – spiega Ferrari – che quando si deve risolvere i problemi in attesa da anni assistiamo a continui rinvii, mentre quando occorre risolvere un problema che riguarda il ministero allora lo si fa in pochi mesi e i territori non vengono neppure consultati».

Sull’incontro con Eugenio Giani, nominato dal governo commissario per il rigassificatore, Ferrari spiega: «Ci auguravamo che la riunione fosse un’occasione per aprire una seria discussione sull’opportunità di collocare un rigassificatore, non sulle modalità con cui l’opera sarà realizzata. È evidente che la decisione era già stata presa, ancora una volta senza ascoltare la voce contraria del territorio». 

«Piombino è la scelta sbagliata – ribadisce Ferrari – un rigassificatore nel nostro porto rappresenta un pericolo per la sicurezza nonché un danno economico, sociale, ambientale e turistico. Una città che è già stata penalizzata a sufficienza in nome delle esigenze del sistema Paese. Ci hanno assicurato che le procedure saranno rispettate e che nessun passaggio sarà bypassato: il Comune di Piombino vigilerà sulla regolarità del percorso». Il governatore Eugenio Giani sarà in Consiglio Comunale a Piombino per avviare il confronto con il territorio: appuntamento il 1° luglio. «Giani faccia gli imnteressi dei toscani e non di Snam», scrivono intanto i consiglieri regionali di FdI Torsellie Petrucci.

La sottosegretaria Gava: «L’impianto è sicuro. E la crisi energetica impone l’intervento»

«La crisi energetica, che non accenna a diminuire, impone grande consapevolezza e massima coesione: dobbiamo verificare tutte le possibilità per essere pronti ad affrontare l’emergenza energetica. Non dobbiamo cedere alle provocazioni e alle demagogie: la sinistra della ‘’Nimby’’ da un lato spande i veleni ambientalisti per alimentare conflitti sociali e territoriali, dall’altro sbandiera la sua superba presunta superiorità nel governare». A dichiararlo è Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione ecologica e capo dipartimento ambiente della Lega, in una nota.

«È una contraddizione che impone al centrodestra che vuole guidare il Paese un atteggiamento limpido, sincero e responsabile. Per tutte le situazioni che si rendono indispensabili come il processo di rigassificazione a Piombino, il governo garantirà la tutela dell’ambiente, il rispetto delle norme e la massima innovazione tecnologica. La nave datata 2015 che sarà presto operativa nel porto ospita infatti un rigassificatore di ultima generazione, a ciclo aperto, sicuro e bassissimo impatto come si evince anche da studi scientifici fatti a priori. Questo governo, nel quale la Lega rivendica un ruolo decisivo, di grande equilibrio, non andrà mai contro - sottolinea ancora Vannia Gava - gli interessi dei cittadini, ma non si fermerà se in ballo c’è la sicurezza energetica - e non solo - del nostro Paese, in un momento così delicato».

«La nostra sicurezza energetica nazionale passa da Piombino – afferma a sua volta il deputato M5S Francesco Berti – se vogliamo davvero rompere le catene che ci legano alle forniture di gas russo, come è stato deciso con il piano RePowerEU, abbiamo bisogno del rigassificatore di Piombino e non ci sono alternative. Questa operazione è possibile solo se il Governo recupererà attenzione con il territorio e sarà in grado di fornire le garanzie che i piombinesi si aspettano, sia sulla permanenza della nave in banchina, sia sulle infrastrutture collegate; sia sul rilancio industriale di un polo siderurgico».