Operazione rigassificatore. "Piombino vuole garanzie. No a Giani commissario"

Fratelli d’Italia, Lega e Udc all’attacco

Una delle piattaforme italiane per l’operazione gas alternativo dalla Russia

Una delle piattaforme italiane per l’operazione gas alternativo dalla Russia

Firenze, 11 giugno 2022 - Come annunciato la polemica, all’indomani della nomina governativa del presidente toscano Eugenio Giani a commissario per il rigassificatore di Piombino, è scoppiata. Lega, Fratelli d’Italia e Udc (che ripropone lo Scudocrociato alle imminenti elezioni amministrative) vanno all’attacco.

“Il governo, purtroppo, ha nominato il Presidente Giani quale commissario per il rigassificatore di Piombino. Il governatore è sicuramente il soggetto meno adeguato a gestire una delicata partita, come quella del rigassificatore di Piombino. Senza contare che nell’ultime settimane, Giani è stato più impegnato nel sostenere i candidati del Pd che corrono per le prossime amministrative, invece che a governare la Regione.

E inoltre, il governatore si è tenuto per sé numerose deleghe, come il bilancio, lo sport, le terme e le politiche per il mare. Ci chiediamo dove possa trovare il tempo per occuparsi anche del rigassificatore. A questo punto sarebbe stato preferibile un commissario esterno” dichiarano Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, e Alessandro Capecchi, consigliere regionale FdI e vicepresidente della Commissione Ambiente.

“Temiamo che il governatore non faccia gli interessi dei cittadini, ma si limiti – così come ha fatto fin oggi – a imporsi quale contraltare del sindaco Francesco Ferrari, solo perché quest’ultimo appartiene a un altro partito politico - continuano gli esponenti di FdI - Noi, assieme al primo cittadino di Piombino, continueremo ad evidenziare le gravi criticità che l’impianto di Snam porterà al tessuto economico. Non accetteremo ulteriori decisioni prese sulla testa dei cittadini” conclude Fdi.

In campo anche la Lega con il consigliere regionale Marco Landi: "Credo sia il momento che la giunta riferisca sulle informazioni che ha e su quel che intende fare. Comprendiamo l’interesse nazionale, ma non possiamo permettere che decisioni del genere passino sopra la testa delle comunità, soprattutto a Piombino, dimenticata dalla Regione e dai Governi nell’ultimo decennio, e che ora sta vivendo una fase di rinascita. La Regione non può dire sì senza adeguate rassicurazioni". E l’Udc toscano: " Giani non ha assolutamente tenuto conto dei fattori che vedono Piombino contraria".