Rigassificatore Piombino, si accelera. E nascono le comunità energetiche

Giovedì si terrà una riunione operativa per il futuro del porto tra il governatore Giani, il sindaco Ferrari e Snam

Il 2022 potrebbe rappresentare la svolta per il porto di Piombino

Il 2022 potrebbe rappresentare la svolta per il porto di Piombino

Firenze, 29 marzo 2022 - Il grande progetto e il piano diffuso: la Toscana punta sulla trasformazione parziale del porto di Piombino e sulle nuove comunità energetiche distribuite sul territorio. Giovedì il primo passo per Piombino "gas&green". Appuntamento che si annuncia significativo tra il presidente della Toscana Eugenio Giani, il sindaco Francesco Ferrari, i tecnici Snam che effettueranno un sopralluogo mirato a verificare la fattibilità del progetto rigassificatore e il presidente dell’autorità portuale Luciano Guerrieri.

Ipotesi al vaglio: una maxi nave ormeggiata per ricevere il gas liquefatto o strutture ad hoc nel porto. "Lo scenario a Piombino è ideale - sottolinea Giani - ricordiamo che i fondali arrivano a venti metri e il porto ha ancora potenzialità da sfruttare". La strategia vede una sinergia con la rinascita dell’acciaio e con compensazioni possibili per le bonifiche restanti.

Ma non solo. La Regione Toscana lancia e sostiene le comunità energetiche. Lo ha fatto con una delibera di giunta che riconosce le nuove realtà, finora poco conosciute "come strumento strategico per la via toscana alla transizione ecologica". Ma cosa sono le comunità energetiche? L’aspetto fondamentale è la trasformazione del cittadino da consumatore a produttore. Come? Il produttore di energia possiede un proprio impianto di produzione di energia e ne consuma una parte. La rimanente quota di energia può essere immessa in rete, scambiata con altri consumatori o accumulata. Le forme di produzione e condivisione trovano nell’organizzazione delle comunità energetiche la cornice dinamica: una sinergia di cittadini-utenti che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso impianti energetici locali.

L’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni ci crede: "L’obiettivo è una transizione energetica che favorisca una generazione distribuita nel territorio toscano. Questo è il motivo per cui stabiliremo un meccanismo di quote su base comunale relativo alla produzione di energia da fonti rinnovabili. E un’opportunità è quella delle comunità energetiche, strumento per contrastare la povertà energetica e a come un approccio nuovo, prevedendo impianti di piccola taglia distribuiti in modo omogeneo sul territorio". La Regione punta a consulenze, sportelli, collaborazioni con Anci, associazioni, una piattaforma informatica, campagna di comunicazione. Braccio operativo sarà l’agenzia regionale Arrr Spa, caccia alle risorse Pnrr e di fondi europei. Questa operazione vuol dire energia rinnovabile a prezzi accessibili, il profitto stavolta può attendere.