17 maggio 1981, il giorno in cui si votò per il referendum sull’aborto

L’Italia fu chiamata al voto, divisa in due fronti contrapposti

Manifestazione al tempo del referendum per l'aborto (foto Ansa)

Manifestazione al tempo del referendum per l'aborto (foto Ansa)

Firenze, 17 maggio 2022 – Ottenuta dopo le battaglie civili degli anni settanta, la legge 194 ‘Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza’ era stata approvata il 22 maggio 1978, sancendo il diritto di un aborto pubblico e gratuito. Tre anni dopo, esattamente il 17 maggio 1981, gli italiani furono chiamati al voto per i due referendum abrogativi che volevano modificare la legge.

Da una parte c’era la proposta dei Radicali su una piena liberalizzazione dell’aborto di cui si proponeva l’estensione anche nelle case di cura private; dall’altra i due quesiti posti dal Movimento per la Vita: uno ‘massimale’ sull’abrogazione della legge 194, e l’altro ‘minimale’ che chiedeva di riconoscere e legittimare solo l’aborto terapeutico, cancellando gli articoli che invece tutelavano l’autodeterminazione della donna. Gli italiani alle urne respinsero tutti i quesiti - sia quello radicale con l’88,4% dei no che quello del Movimento per la Vita col 68%  - scegliendo di preservare la legge che consentiva nei primi 90 giorni di gestazione l’interruzione volontaria di gravidanza in una struttura pubblica, tra il quarto e il quinto mese solo per motivi di natura terapeutica, e ai medici l’obiezione di coscienza.

Nasce oggi

Isabella D’Este nata il 17 maggio 1474 a Ferrara. Nobile e mecenate, importante figura del suo tempo da essere consideratala ‘Prima donna’ del Rinascimento. Figlia del duca Ercole d’Este e sposa di Francesco II Gonzaga marchese di Mantova, lo affiancò nel governo dello stato facendone un centro di cultura modello e punto di riferimento del suo tempo.