Toscana, la locomotiva vuole ripartire. "Il Recovery fund per realizzare la svolta"

Progetti per dieci miliardi presentati ai Ministeri, in azione la lobby istituzionale. La battaglia vinta per aumentare le risorse alla Sanità

Serrande abbassate in zona rossa, si attendono i ristori

Serrande abbassate in zona rossa, si attendono i ristori

Firenze, 9 gennaio 2021 - "Siamo in grado di mettere in campo dagli 8 ai 10 miliardi di progetti con le caratteristiche che il Recovery fund chiede. La Toscana riparte da qui: dalla voglia di dare una svolta facendo tesoro delle esperienze di questi mesi difficilissimi e rispondendo alle esigenze del territori". Sanità, innovazione digitale, infrastrutture, economia circolare, difesa del suolo, scuola: ecco gli ambiti su cui si sta muovendo la Toscana e su cui sta già facendo pressione sul governo. Progetti esecutivi entro il 2022, completati nel 2026: è la legge del Recovery. Non si può sgarrare.

Le risorse che arriveranno alla fine in Toscana non sono state definite: starà ai progetti presentati entrare nel cono d’ombra dei singoli ministeri. E portare a casa il risultato. Un lavoro di lobby istituzionale che stanno svolgendo i singoli assessori sotto la regia del presidente Eugenio Giani. "Al lavoro" ha detto Giani alla sua squadra: "Presentate i progetti a Roma dentro la cornice di ripartenza che ci siamo dati". Incalza il gruppo consiliare in Regione del Pd con Vincenzo Ceccarelli, capogruppo: "La Toscana sia protagonista delle scelte", sollecita e consiglia l’ex presidente Enrico Rossi: "Fare presto e bene per cogliere i fondi Ue non per cercare facili consensi come ricorda Gentiloni".

Riflettori puntati in primis sulla sanità. E non potrebbe essere diversamente. Secondo il presidente toscano, come detto alla fine dell’anno, le risorse a disposizione della sanità "devono essere moltiplicate". E così è stato. Non più 9 miliardi. Ma molto di più come definito nelle ultime ore. Alla sanità il Recovery plan destina 19,7 miliardi di risorse complessive.

La missione si articola in due componenti: assistenza di prossimità e telemedicina a cui sono destinati 7,9 miliardi e innovazione dell’assistenza sanitaria che beneficerà di 11,8 miliardi. E il presidente toscano tira un bel sospiro di sollievo: "Bene così, ora si può iniziare a ragionare". Nella delibera approvata in giunta toscana solo per gli interventi di edilizia sanitaria, con progetti definitivi Asl per Asl, "abbiamo una capacità di spesa nei prossimi mesi di 2 miliardi e mezzo. Ecco perché chiedevo che le risorse per la sanità dovessero essere almeno triplicate". Riguardo alle infrastrutture per lo sviluppo della rete stradale regionale c’è un fabbisogno di 182 milioni; per la messa in sicurezza della viabilità una stima di 205 milioni e per la progettualità su portualità e logistica sono previsti 30 milioni".

Sul capitolo di istruzione, formazione e ricerca è previsto il sostegno alla qualificazione dei giovani per 30 milioni. Altri 80 saranno destinati a vari progetti, come quello sulla cultura digitale, l’intervento sulle ville medicee, la digitalizzazione scolastica, l’edilizia per il diritto allo studio e le infrastrutture di ricerca. Per le politiche di genere, "abbiamo il progetto Api per il supporto alle progettualità donna-lavoro, poi il sostegno all’imprenditoria femminile e le cooperative di comunità". Sul fronte ambientale sono 14 i progetti che impegnano tre miliardi e 110 milioni.

"Sull’innovazione e digitalizzazione abbiamo cinque progetti", per oltre 1,1 miliardi. Poi, sulle tecnologie emergenti "400 milioni, per la copertura 5g e la realizzazione della banda ultralarga". E in particolare il piano innovazione digitale prevede risorse per aziende private 300 milioni; per servizi pubblici 400 milioni; impianti per la diffusione del segnale 100 milioni e banda larga 200 milioni. 10 miliardi in totale per l’operazione Recovery: la nuova Toscana parte davvero dall’Europa per tornare locomotiva italiana.