Ragazze morte in Erasmus, nuova archiviazione dell'incidente. I genitori: "Delusi"

Furono tredici le vittime nel pullman. Al centro del caso giudiziario c'era l'autista, ritenuto non responsabile della tragedia

Da sinistra Elena Maestrini, Lucrezia Borghi e Valentina Gallo

Da sinistra Elena Maestrini, Lucrezia Borghi e Valentina Gallo

Firenze, 19 settembre 2017 - In Spagna è stato di nuovo archiviato il caso dell'incidente del bus in cui furono coinvolte diverse ragazze in Erasmus, che stavano studiando in Spagna. Furono tredici i morti dell'incidente tra Valencia e Barcellona. Tre ragazze erano toscane: Valentina Gallo, 22 anni di Firenze; Elena Maestrini, 21 anni di Gavorrano e Lucrezia Borghi, 22 di Greve in Chianti. I genitori delle tredici vittime erano riusciti a far riaprire il caso dopo che era stato archiviato. Il giudice ha di nuovo archiviato, sentenziando che sarà però possibile proseguire la vertenza giudiziaria in sede civile. La notizia è stata riportata dal giornale spagnolo "La Vanguardia". Al centro della vicenda giudiziaria c'era l'autista del pullman, che anche nella deposizione dopo la riapertura del caso ha ribadito di non aver avuto colpi di sonno e di aver rispettato le ore di riposo contrattuali. 

I GENITORI: "SIAMO DELUSI" - «Siamo arrabbiati, delusi ma soprattutto increduli perché il messaggio che filtra con la decisione del giudice è che non è colpa di nessuno» dell'incidente in cui «è morta nostra figlia Lucrezia». Lo dicono da Greve in Chianti ( Firenze) Fabrizio e Cecilia Borghi, genitori di Lucrezia, una delle studentesse Erasmus vittime dell'incidente del pullman su cui morirono in Catalogna il 20 marzo 2016. «Non è accettabile pensare che non ci sia la colpa, la responsabilità di qualcuno», dicono riguardo all'archiviazione decisa da un giudice spagnolo per l'autista del pullman. «Ci sentiamo abbandonati».