Morta in discoteca a 19 anni, condannati l'amico e uno spacciatore

La 19enne Erika Lucchesi accusò il malore fatale sulla pista del Jaiss di Sovigliana

Erika Lucchesi, la ragazza 19enne morta in discoteca

Erika Lucchesi, la ragazza 19enne morta in discoteca

Firenze, 6 novembre 2020 - Due condanne nel processo in rito abbreviato per la morte di Erika Lucchesi, la 19enne di Livorno deceduta il 20 ottobre 2019 in discoteca a Sovigliana di Vinci, al Jaiss.

Il giudice ha inflitto 3 anni di reclusione a Matteo Nerbi, un amico della ragazza, accusato di spaccio di stupefacenti e di morte in conseguenza di altro reato, e 4 anni e 8 mesi di reclusione per il tunisino Emir Achour, condannato per spaccio di ecstasy e assolto dall'accusa di morte in conseguenza di altro reato con la formula 'perché il fatto non sussiste'.

Per le indagini, coordinate dal pm Fabio Di Vizio, la 19enne morì nel locale dopo aver accusato un malore per assunzione di ecstasy. Sarebbe stato l'amico Matteo Nerbi, sempre secondo l'accusa, a fornirle pasticche di stupefacente acquistate poco prima dal pusher. Il difensore di Nerbi, avvocato Francesco Atzeni, ha annunciato che presenterà ricorso in appello. Sempre in base alle indagini, il tunisino, che era ancora nella discoteca al momento della morte di Erika, avrebbe regalato le pasticche rimastegli agli altri avventori, in modo da uscire senza droga addosso e eludere i controlli dei carabinieri.

Nel 2018 l'attività della discoteca fu sospesa dopo controlli fatti per la notte di Halloween in cui fu sequestrata droga nel guardaroba e nella hall.