Giovedì 25 Aprile 2024

"Quarantena da ridurre o è caos a scuola"

Il sottosegretario alla Salute Costa: cambiare le regole per gli studenti. Allarme dei presidi: i criteri tra le regioni vanno uniformati

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ROMA

La quarantena nelle scuole potrebbe essere ridotta. E resta comunque un tema da affrontare. A sollevare la questione il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ieri in Calabria.

"È un tema sentito sul quale la politica sicuramente è chiamata a fare una riflessione ed assumersi una responsabilità – ha detto –. È chiaro che siamo nell’alveo delle scelte che la politica deve fare sulla base anche delle indicazioni scientifiche del Comitato tecnico. Però una riflessione la dobbiamo fare perché l’obiettivo che abbiamo raggiunto è stato iniziare l’anno scolastico in presenza ma adesso l’obiettivo più grande è proseguire in presenza. Una valutazione sulla riduzione delle quarantene deve essere assolutamente presa in considerazione".

Le scuole sono aperte da due settimane, ma ci sono già diverse classi in quarantena a causa di studenti positivi.

Anche i presidi sollecitano un’uniformità delle regole a livello nazionale, per evitare una babele. "Il ministero della Salute e il Comitato tecnico scientifico – Mario Rusconi, presidente dell’Associazione presidi (Anp) di Roma – devono stabilire quali sono le regole valevoli per tutti. Chiediamo che i vari assessorati alla Salute diano indicazioni alle Asl, queste si muovono in maniera diversa a volte anche nello stesso territorio regionale, è il caos".

Attualmente, nella maggior parte dei casi viene messa in quarantena tutta la classe e viene fatto il tampone dopo 7 giorni ai vaccinati, dopo 10 ai non vaccinati.

Ma, ad esempio, in Emilia-Romagna sono considerati contatti stretti solo i vicini di banco, ma anche tutti gli altri sono chiamati a fare un tampone con urgenza. I Governatori hanno sottolineato la questione al al ministero della Salute. Il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini aveva chiesto una settimana fa che il governo prendesse in considerazione una riduzione della quarantena. E Guido Bertolaso, responsabile della campagna vaccinale della Lombardia, aveva proposto una soluzione: con un solo infetto la classe non va in quarantena.

Per il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, altro l’obiettivo è allargare la platea degli studenti da sottoporre al test salivare: "Dovremmo avvicinarci il più possibile ai 500mila ragazzi a settimana. In questo modo riusciremmo ad arginare il fenomeno degli asintomatici e, di conseguenza, a limitare il ricorso alle quarantene".

Elena Bonetti, ministro della Famiglia, ha spiegato che "Riguardo alla scuole serve un’organizzazione più agile a supporto delle famiglie per diminuire il tempo della quarantena, restringerla per i vaccinati e i bambini piccoli o introdurre strumenti di monitoraggio come i tamponi. Attendiamo la valutazione del Cts ma ritengo che sia questa la direzione".

red. int.